Prezzi alle stelle per chi torna a Pescara dal Nord

Frecciarossa quasi esauriti e aumenti insostenibili. Delude l’alternativa dell’aereo. L’appello dei Giovani democratici: «Servono accordi con Rfi, si muova la Regione»
PESCARA. Una corsa a ostacoli che svuota il portafoglio. Il viaggio di ritorno a casa – che per migliaia di studenti e lavoratori dovrebbe essere un diritto – si trasforma, con l’avvicinarsi del periodo natalizio, in un percorso sempre più difficile da affrontare, dove il desiderio di rientrare per trascorrere le feste con i propri cari si scontra con tariffe ferroviarie che, anche quest’anno, schizzano alle stelle proprio nei giorni più attesi, colpendo coloro che non hanno acquistato – con largo anticipo – il viaggio di ritorno. Per fare un esempio: sabato 20, il Frecciarossa delle 18.40 diretto da Milano Centrale a Pescara, costa 204 euro. E qualche ora prima, ecco il solito picco dell’ora di pranzo (15.10): sempre Frecciarossa, ma il prezzo sale a 225 euro. Cifre che trasformano un viaggio familiare in un lusso.
«È una follia. Non potevo prenotare mesi fa perché non conoscevo ancora il calendario universitario, ora per tornare a Natale devo spendere 130 euro», racconta Leonardo, 18 anni, studente fuori sede a Milano. Si affianca Alessio, 19 anni, anch’egli pescarese e studente universitario a Torino: «La situazione è diventata impossibile: se non prenoti dieci mesi prima devi spendere un occhio della testa solo per tornare a casa. Poco fa ho visto il prezzo dei biglietti e partono dai 100 euro». Queste e tante altre sono le segnalazioni arrivate ai Giovani Democratici d’Abruzzo che, ieri mattina, di fronte all’ingresso della Stazione Centrale, hanno organizzato una conferenza stampa per denunciare un fenomeno ormai noto a tutti: prezzi che lievitano, biglietti introvabili e un sistema di trasporti carente per il numero delle tratte disponibili.
«Un ritorno a casa che ragazzi e pendolari pagano, ancora una volta, a caro prezzo», denuncia il segretario regionale dei Giovani Democratici, Saverio Gileno, «parliamo di biglietti che schizzano alle stelle – superando i 200 euro a tratta – e di circa 58mila studenti e lavoratori fuorisede, a livello regionale, che vivono questa situazione a ogni festività. È una dinamica speculativa che, Rete ferroviaria italiana, continua a portare avanti». Situazione simile anche a Roma, Bologna e Torino, dove i Frecciarossa toccano rispettivamente un massimo di 141, 127 e 272 euro a tratta. La maggior parte delle quali, però, ha registrato il tutto esaurito costringendo i fuori sede a cercare alternative valide, ma non per questo più economiche: è il caso dei voli Ryanair che toccano punte di 164 euro per Milano, 129 per Torino e 99 per Roma.
Ma il caso più estremo riguarda la compagnia aerea WizzAir Malta con biglietti che arrivano anche a 743 euro a tratta, spesso con due scali e dieci ore di viaggio. E intanto c’è chi sceglie gli autobus, decidendo così di raddoppiare le ore di viaggio pur di risparmiare qualcosa. «Gli studenti sono arrabbiati e stanchi», dichiara il responsabile Università (Gd Abruzzo) Monaim Mouatamid, «ci chiedono un intervento da parte della Regione anche perché le corse sono poche».
Mentre il segretario metropolitano, Emanuele Castigliego, sposta l’attenzione sullo scalo aeroportuale: «Non si può trattare soltanto con Ryanair: se non c’è concorrenza con altre compagnie aeree, i prezzi continueranno a salire. La situazione è allarmante anche perché lo scalo è fuori dai principali piani di investimento». A concludere la conferenza stampa, il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli: «È necessario ottenere delle agevolazioni per studenti e lavoratori che – durante le festività o per motivi familiari – devono fare rientro. Servono, dunque, accordi concreti con Rfi: non sono interventi impossibili, basta un pò di volontà».
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