Carabinieri forestali con il nucleo antiveleno

MANOPPELLO

Cane ucciso nella guerra dei tartufi con le esche avvelenate

Identificato dai carabinieri forestali un uomo che nel cercare di tenere lontani altri cercatori ha anche collocato un ordigno sotto un'auto

MANOPPELLO. Un cane muore nella guerra dei tartufi, consumata a colpi di esche avvelenate, nel territorio di Manoppello (Pescara). E’ stato identificato dai carabinieri forestali del Parco di Lettomanoppello e della Forestale di Tocco da Casauria (Pescara), l’uomo che ha disseminato bocconi avvelenati, probabilmente per dissuadere altri cercatori dal frequentare la zona di Manoppello, causando così la morte di un cane.

La persona denunciata dai militari ha anche collocato un ordigno incendiario sotto l’auto del proprietario del cane, fortunatamente senza conseguenze. I carabinieri sono risaliti al responsabile attraverso la visione dei filmati di una videocamera e i rilievi sulle impronte di scarpe e pneumatici, questi ultimi effettuati dal nucleo operativo radiomobile della compagnia carabinieri di Popoli. Su delega della procura di Pescara, i militari hanno poi perquisito l’abitazione dell’indagato, al cui interno sono stati trovati contenitori di fitofarmaci, materiale simile a quello utilizzato per fabbricare l’ordigno incendiario e strumenti di bracconaggio. L’uomo dovrà rispondere del delitto di uccisione di animali, tentativo di danneggiamento della vettura e delle violazioni previste dalla normativa in materia di utilizzo e detenzione di esche avvelenate. Per il contrasto all’uso di bocconi avvelenati, atto illecito di particolare crudeltà verso gli animali, in grado di colpire indiscriminatamente qualunque specie, oltre che pericoloso per le persone, i carabinieri forestali si avvalgono delle unità cinofile antiveleno, che intervengono per individuare le esche e bonificare le aree colpite.

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