Canistro, la Norda si beve la Santa Croce

La Regione aggiudica il bando per la sorgente della Sponga. I nuovi gestori controllano anche la Gaudianello e la Sangemini, e stanno per salire al 99% del quotidiano l'Unità. I lavoratori hanno festeggiato con fuochi d'artificio e balli in piazza l'uscita di scena di Colella

L’AQUILA. Quattro concorrenti, un solo vincitore. Solo la Norda dei fratelli Pessina, tuttavia, ha ottenuto i requisiti minimi per l’assegnazione provvisoria avvenuta con 80,35 punti. E così, il gruppo lombardo si beve la sorgente della Sponga di Canistro, ora attesa da un’operazione di rilancio (il bando è di durata trentennale) che vada al di là delle operazioni di marketing sui campi di calcio di serie A.

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ABRUZZO CERNIERA. L’Abruzzo, anche per l’acqua minerale, diventa dunque cerniera tra Nord e Sud dove Norda già opera da anni targando bottiglie di Pet (plastica) per numerosi marchi della grande distribuzione, da Coop a Pam, da Auchan a Sigma fino a Sma-Simply. La commissione della Regione ha convocato ieri, in uno degli uffici pescaresi dell’ente, l’assemblea pubblica per la proclamazione del vincitore del bando che ha tenuto col fiato sospeso i lavoratori, ma non solo.

GUERRA DELL’ACQUA. Negli ultimi mesi la sorgente contesa è finita spesso al centro delle cronache, col lungo braccio di ferro (non ancora terminato) tra la Regione e l’imprenditore molisano Camillo Colella titolare del marchio e dello stabilimento di Canistro che pure aveva partecipato al bando, fermandosi a 58,35 punti. Il bando è passato indenne davanti al Tar, ma Colella ha annunciato di volersi appellare, ora, al Consiglio di Stato. Gli altri due gruppi esclusi sono l’Aqua srl del marsicano Mastrocesare e l’Ati Bruni industry-Edilcomar. Intanto, i Pessina (impegnati nei settori ristorazione, costruzioni ed editoria) possono cominciare a scaldare i motori. L’azienda, contattata dal Centro, ha comunicato che preferisce aspettare l’ufficialità del passaggio prima di rilasciare dichiarazioni.

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L’ANNUNCIO DI LOLLI. «Un bando complesso», annota il vicepresidente della giunte regionale Giovanni Lolli, «al quale hanno partecipato quattro diversi soggetti. Se l’è aggiudicato la Norda, il più importante player nazionale per quanto riguarda le acque, che ha già in corpo una serie di importantissimi marchi nazionali conosciutissimi. È la struttura che detiene la quota principale del mercato italiano della grande distribuzione, e anche una società che ha una proiezione all’estero. Io», prosegue Lolli, che da assessore alle Attività produttive ha seguito da vicino la vertenza, «sono molto contento perché so bene che il prodotto che noi abbiamo, cioè l’acqua Santa Croce di Canistro, probabilmente è la migliore d’Italia e merita di essere utilizzata da un’impresa all’altezza di quell’acqua. Naturalmente nel bando sono contenute le norme di salvaguardia per quanto riguarda l’occupazione e davvero mi auguro che nel più breve tempo possibile riusciremo a vedere un’azienda che non occupa 22-23 persone com’è stato in questi ultimi anni, ma che può tornare a occupare le decine e decine che saranno necessarie per sviluppare le grandi potenzialità che ha quel prodotto, e che naturalmente può mettere in campo una grande azienda come la Norda».

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SESSANTA GIORNI. Entro i prossimi due mesi il nuovo soggetto dovrà avviare una serie di passaggi. Si va dal riassorbimento di 50 dei 75 dipendenti all’avvio delle procedure per il nuovo stabilimento, che il Comune ha messo a disposizione. Progetto da sottoporre al vaglio dell’ufficio di valutazione d’impatto ambientale. Dai sindacati trapela un certo ottimismo. I rappresentanti dei lavoratori sperano di poter avviare una nuova stagione di rapporti col nuovo soggetto. E sollecitano le istituzioni ad accelerare i tempi per ripartire con la produzione. Attualmente i lavoratori sono in indennità di disoccupazione Naspi e non in mobilità. Questo, secondo alcuni esponenti sindacali in prima linea nella vertenza, crea una serie di problemi perché non tutti i lavoratori potranno beneficiare del sostegno per un periodo pari a 24 mesi. Non tutti i nodi sono stati sciolti, insomma. È stato mosso soltanto il primo passo.

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