Cantieri, irregolari il 70% delle aziende

In aumento anche il lavoro sommerso, 1200 dipendenti sono senza contratto

PESCARA. Non bastano i controlli sui luoghi di lavoro e l'inasprimento delle sanzioni disposto dal ministero. L'ultimo report, diffuso ieri dalla direzione provinciale del lavoro (Dpl) di Pescara, evidenzia un nuovo picco di aziende irregolari. Sul libro nero stilato dai funzionari ministeriali sono finite il 70% delle imprese ispezionate nell'anno appena trascorso, il 3% in più rispetto al 2009.

Preoccupa anche la crescita del lavoro sommerso: i dipendenti non in regola sono in totale 1.232, di cui 494 risultano in nero. Nei 12 mesi precedenti, il lavoro nero era una prerogativa di 337 unità, il 146% in meno rispetto a oggi. Sono 1.058 le aziende passate al setaccio dal personale della Direzione provinciale del lavoro. Complessivamente, gli ispettori hanno sospeso 82 attività imprenditoriali (56 nel 2009), hanno sequestrato tre cantieri edili e hanno registrato 544 violazioni in materia di prevenzione.

Le attività ispettive hanno consentito di recuperare contributi Inps e premi Inail per 4,5 milioni di euro. Nella speciale classifica delle società che non hanno rispettato la normativa di riferimento, al primo posto figurano le aziende dell'edilizia (il 73,85%), a cui sono state comminate 516 sanzioni per violazioni in materia di sicurezza, il 200% in più rispetto all'anno precedente.

Segue il terziario (73,74%), che ha fatto registrare il maggior numero di lavoratori in nero: 391 su un totale di 494, pari a un dipendente in nero per ogni azienda irregolare. In terza posizione l'industria che si attesta al 43,17%, mentre l'agricoltura è al 30,77%. Quanto al settore dell'autotrasporto, sono stati verificati 5.396 giorni di guida, con 398 violazioni dei limiti di tempo previsti dalla normativa di riferimento.

Le attività ispettive portate avanti dai funzionari ministeriali hanno permesso di recuperare 540 mila euro, di cui 340 mila corrisposti dai datori di lavoro inadempienti nei confronti del personale.

Le 286 richieste di intervento, che sono le denunce che vengono presentate direttamente all'ufficio del turno del servizio ispettivo, hanno permesso di attivare anche 96 procedure di conciliazione monocratica e quindi la possibilità di trovare un accordo economico tra l'azienda e il lavoratore, salvaguardando per intero i contributi non versati.

E' ancora basso il numero di conciliazioni che hanno ottenuto esito positivo: solo 23 su 96, che hanno portato al recupero di oltre 70 mila euro. Le restanti 73 conciliazioni non sono andate a buon fine, nella maggior parte dei casi per l'assenza del datore di lavoro.

La collaborazione trasversale tra la Dpl pescarese, le forze dell'ordine, gli istituti previdenziali e il servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro della Asl, oltre che la procura, ha fatto sì che nel 2010 ci siano state 87 pratiche evase su delega dell'autorità giudiziaria.

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