Pescara

Falsi incidenti, un giro d’affari da due-tre milioni di euro all’anno: ecco i nomi degli indagati

17 Giugno 2025

Maxitruffa alle assicurazioni, l’inchiesta di Pescara. Il pm chiede la misura in carcere per il presunto capo Jonathan Basile E per lui e la sua famiglia scatta il sequestro di 4 appartamenti e 13 conti

PESCARA. Ha risposto per circa mezz’ora alle domande del gip Francesco Marino che deve decidere sulla richiesta di custodia in carcere avanzata dal pm Andrea Di Giovanni, e avrebbe ammesso alcune contestazioni, tirandosi fuori da altre. La posizione di Jonathan Basile, ritenuto il capo di una associazione per delinquere dedita a una serie di truffe alle assicurazioni con falsi incidenti e con incidenti appositamente gonfiati, titolare della “Immobilien e Servizi srl” ed ex socio del Centro medico “Officina della Salute srl” dell'ortopedico Domenico Palmieri (uno dei 60 indagati nell’inchiesta), è ora al vaglio del gip, così come quella di altri 15 indagati per i quali il pm ha chiesto gli arresti domiciliari.

LA VERSIONE DI BASILE Ieri Basile (assistito dagli avvocati D'Angelo e Colangeli), a detta dei legali sarebbe stato collaborativo, toccando anche aspetti delicati dell’inchiesta come quello sulla fuga di notizie. Avrebbe anche riferito che, dopo aver litigato con Palmieri, avviando anche una causa civile per riavere i soldi versati nella società del centro medico, avrebbe avuto paura per la sua incolumità perché l’ortopedico aveva stretto, a suo dire, rapporti societari con Bruno Savignano, dal quale sarebbe stato indirettamente intimorito e invitato a non proseguire le cause contro il dottore. La Guardia di finanza che ha condotto le indagini stava lavorando proprio su Savignano (per una vicenda legata a reati ambientali per i quali la procura sta procedendo con un fascicolo a parte) quando si sarebbe imbattuta in Basile che nelle truffe alle assicurazioni avrebbe coinvolto l’intera famiglia.

TUTTA A FAMIGLIA Basile avrebbe cioè coinvolto il padre Claudio, i fratelli Salvatore e Mariano, la madre Natascia Bucci, la sua ex fidanzata Sara Travaglini e la sua attuale compagna, la spagnola di origini marocchine Bailla Hossain El Hichou; i suoi stretti collaboratori Luciano Salvagno, Gustavo Baldacci, Simonluca Marinucci, Pierpaolo Noto, Vincenzo Noto, Fabiano Selvaggi, Nicolas De Marco, Omar Trovarello; e il suo «guardaspalle», come definito dalla procura, Vincenzo Cavallaro, ritenuto personaggio di rilievo della malavita campana: per loro il pm ha chiesto gli arresti domiciliari.

MEDICI, AVVOCATI E POLIZIOTTI Ma insieme a questi, ci sono anche i livelli professionalmente più alti e cioè medici, avvocati e rappresentanti delle forze dell'ordine. I medici coinvolti (che secondo l'accusa si sarebbero prestati a rilasciare certificazioni relative agli incidenti ritenuti falsi) sono, oltre a Palmieri (che potrebbe aver collaborato e quindi per questo tenuto fuori dalle richieste di misure nonostante il suo ruolo di primo piano nella vicenda), Ivo De Iulis, Giovanni Paolini, Romualdo Tosti Guerra; e poi gli avvocati Marina Bellabarba ed Enrico Di Bonaventura (entrambi marchigiani) e il chietino Carlo Grumelli. A questi si aggiungono Valentino Valente e Massimiliano Cacciagrano, rispettivamente appartenenti alla Municipale e alla squadra mobile di Chieti.

IL GIRO D’AFFARI Coinvolti anche tutti quei soggetti che avrebbero svolto ruoli centrali nei vari incidenti simulati, oppure veri ma poi gonfiati con certificazioni fasulle e quant’altro per frodare, per diverse centinaia di migliaia di euro, le varie compagnie assicuratrici (nell’elenco figurano anche cinque albanesi, un romeno, uno slavo). Secondo la procura il giro d'affari oscillava dai 2 ai 3 milioni di euro l’anno.

RISVOLTI DISCIPLINARI Per tornare alla esclusione dalle misure di medici, avvocati e forze di polizia, questa decisione la spiega direttamente il pm quando afferma che «appare altamente probabile che in ragione della professione dagli stessi svolta (medico, avvocato) o dalla natura pubblicistica della funzione ricoperta (militare operativo tra forze dell’ordine) e, pertanto, della visibilità e della riconoscibilità di cui godono sul territorio e dei possibili risvolti disciplinari di cui saranno oggetto a seguito della discovery dell’indagine, essi si asterranno nell’immediato futuro dal compiere ulteriori reati della stessa indole una volta venuti a conoscenza dell'applicazione di una misura cautelare nei confronti degli altri complici».

SEQUESTRATI 684MILA EURO Invece, il sequestro preventivo di 684 mila euro è già stato eseguito a carico della famiglia Basile (Jonathan, il padre Claudio e il fratello Salvatore, la madre Bucci e l'ex compagna di Jonathan, Sara Travaglini e l'attuale compagna, Bailla Hossan El Hichou. Si parla di 13 conti correnti bloccati; del sequestro di 4 appartamenti; di quote di tre società.

ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE L’accusa più grave di associazione per delinquere è contestata a 26 indagati (fra cui la famiglia Basile al completo, medici, avvocati e forze dell'ordine), ed è finalizzata al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona, sostituzione di persona, falso materiale e ideologico in atto pubblico, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori «attraverso un’organizzazione di uomini e mezzi tale da creare uno stabile sodalizio criminoso». Si parla anche di «immobili acquistati con i proventi dell’attività illecita, autovetture utilizzate per gli spostamenti anche fuori regione finalizzati ad accompagnare i soggetti asseritamente danneggiati presso studi medici e centri diagnostici». E su tutti e in ogni fase delle operazioni truffaldine, a detta dell’accusa ci sarebbe stato sempre Jonathan Basile a coordinare ogni attività e assegnare i compiti ai collaboratori.