Capitaneria: stop al “serpentone” il progetto va studiato meglio

Il comandante Moretti non esclude l’ipotesi che le barriere per pulire il mare siano pericolose Ma avverte: «È difficile dare un giudizio su un disegno, manca anche un piano di gestione»

PESCARA. Il progetto del “serpentone”, presentato venerdì scorso dalla Regione e dal Comune per tentare di salvare la stagione turistica, non può essere realizzato così com’è. Vanno effettuati studi più approfonditi per verificare se le barriere mobili, da installare sulla costa per portare oltre la diga foranea l’acqua inquinata del fiume, siano o no pericolose per la navigazione, come invece sostengono gli armatori. L’avvertimento arriva dal comandante della Direzione marittima Enrico Moretti.

«Nei giorni scorsi», spiega, «ho partecipato ad un incontro alla Regione e in quell’occasione è stato presentato un disegno delle barriere mobili. Ma quel progetto deve essere valutato bene, per adesso non me la sento di esprimere un giudizio su un disegno illustrato in una conferenza stampa». Proprio per questo motivo, il responsabile della Direzione marittima dice di non essere in grado di escludere a priori eventuali rischi per la navigazione. «Va fatto uno studio attento», afferma, «perché con quella barriera in mare potrebbero verificarsi delle situazioni pericolose». Secondo Moretti, mancherebbe un corretto piano di gestione dell’opera progettata dall’architetto Nino Catani, su richiesta della Confcommercio.

«Va fatto uno studio approfondito prima di fare un intervento del genere, verificando anche le correnti», prosegue il comandante, «tra l’altro, gli armatori non sono stati nemmeno informati. Se avviene una mareggiata che cosa può accadere?». I timori espressi sabato scorso dal responsabile dell’Associazione degli armatori Mimmo Grosso, quindi non appaiono infondati. «Quelle barriere parallele alla costa, per una lunghezza di 800 metri e una profondità di 2 metri e mezzo», ha fatto presente Grosso, «possono diventare potenzialmente un pericolo per la navigazione, sia da diporto che dei pescherecci. Chi firmerà un intervento del genere, si assumerà le proprie responsabilità per eventuali incidenti. Persino i mosconi possono rimanere impigliati nelle barriere». E poi ha aggiunto: «Rimarrei spiazzato se la Capitaneria di porto dovesse avallare un progetto del genere».

Tuttavia venerdì scorso, nel presentare il progetto, il sottosegretario alla presidenza della Regione Mario Mazzocca aveva fatto presente che l’incontro che si era svolto negli uffici regionali era preliminare volto ad approfondire alcune tematiche, in primis la fattibilità dell’intervento, la possibilità che non venga assoggettato alla procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) e che si possa procedere per le vie brevi. Poi, è stato valutato il costo dell’intervento che si aggira sui 400mila euro e che dovrebbe essere coperto interamente dalla Regione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA