Carenza di personale in ospedale Blasioli: tre reparti in difficoltà 

Penne. Sopralluogo del consigliere regionale Pd, presenterà un’interpellanza al presidente Marsilio «Un medico può ricoprire tre turni di seguito». Tra le emergenze, Medicina, Radiologia e Chirurgia

PENNE. L’ospedale San Massimo di Penne resta al centro dell’attenzione per le difficoltà che quotidianamente patisce. Problemi strutturali e carenze di personale sono da anni due costanti fisse per l’ospedale vestino. Ieri mattina il consigliere regionale Pd, Antonio Blasioli è andato al San Massimo per un confronto con responsabili e operatori della struttura e ha annunciato che presenterà un’interpellanza sulla situazione dell’ospedale pennese per avere risposte dal presidente della Regione Marco Marsilio e dall'assessore alla sanità, Nicoletta Verì.
«Il reparto di Medicina non ha un direttore, se non il facente funzioni dottor Dante Orlando», attacca Blasioli. « A colpire è però la presenza ad oggi di soli 4 medici, di cui due, per valide ragioni, impossibilitati ad eseguire il turno notturno. Questo significa che per le notti e i festivi, i due medici devono turnarsi tra di loro. Fino a qualche tempo fa i turni si ripartivano su 14 medici. È una situazione in contrasto con qualsiasi previsione di legge e con la direttiva europea sui limiti orari di lavoro», sottolinea ancora. «Invece», va avanti il consigliere regionale, «nell’ospedale di Penne un medico può ritrovarsi a coprire ininterrottamente tre turni: pomeriggio, notte e mattina».
Per porre rimedio all’emorragia di personale medico, la Asl di Pescara ha messo sotto contratto, fino al prossimo 30 aprile, il dottor Mario Semproni, sindaco di Penne, già in pensione dopo una lungo servizio nel reparto di Geriatria del San Massimo.
Ma il consigliere regionale Blasioli ha monitorato anche la situazione dell’Unità operativa semplice di Radiologia, che recentemente ha visto il pensionamento del coordinatore Remo Della Marra (non rimpiazzato). «Ho potuto sentire dalla voce di un infermiere che la prima tac con mezzo di contrasto è possibile solo dal 23 febbraio. Pensare che un paziente debba aspettare oltre un mese per una tac significa aumentare la degenza dei ricoverati e allungare soprattutto i loro tempi di cura. Questa situazione è causata anche dal mancato rispetto del decreto 70, che impone agli ospedali sede di pronto soccorso, la radiologia aperta per 12 ore al giorno, con il medico radiologo presente, e il medico radiologo in pronta disponibilità nelle 12 ore notturne e festivi. Ciò non avviene al San Massimo di Penne, dove il medico radiologo presta servizio, su disposizione di Pescara, solo nel pomeriggio. Non è presente di pomeriggio e non è presente di notte», spiega Blasioli.
E ancora: «La Chirurgia ha un organico “fuorilegge”», prosegue Blasioli. «In chirurgia non è prevista guardia attiva, ma solo pronta disponibilità sostitutiva di due unità (perché un chirurgo non può operare da solo). Nella chirurgia del San Massimo i medici sono 4 e contrattualmente i giorni di pronta disponibilità sostitutiva mensile non possono essere più di 10. Avere una pronta disponibilità di 2 persone sui turni mensili significa avere necessità di coprire, su 30 giorni, 60 turni più 4/5 turni diurni festivi, quindi una media di 68/70 turni di pronta disponibilità mensile. Considerato che i medici di chirurgia sono 4, ognuno di loro copre 20 turni e non 10 come previsto dalla legge. L’unità operativa in chirurgia non può lavorare in 4 persone, devono essere minimo 6», conclude il consigliere.
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