Case storiche, Pescara ferma le ruspe selvagge

Presentate le Schede del patrimonio architettonico e dei nuclei identitari Gran lavoro di università , sovrintendenza e architetti. Pronte le prime tutele

PESCARA. Un raggio di luce sugli edifici e le opere testimoni, spesso bistrattati, della complessa storia pescarese. Il Comune ha ultimato, e presentato ufficialmente, la mappatura degli immobili che costituiscono il patrimonio storico e architettonico della città e la perimetrazione dei nuclei storici. Il grande lavoro, frutto della collaborazione con la Sovrintendenza e con l'università D'Annunzio, ha fatto sì che le attenzioni della struttura tecnica comunale si posassero su un centinaio di edifici, molti nella zona colli, non coperti da tutela.Un esempio su tutti: il Castelletto Giammaria di via Monte Bolza, ex Filanda, di cui si sa poco o nulla, ma che è a tutti gli effetti un esempio di archeologia industriale.

Magari è esagerato pensare alla fine delle ruspe selvagge tanto care ai palazzinari, però sarà più difficile demolire un pezzo di storia come la Centrale del latte, fatto increscioso avvenuto meno di due anni fa tra mille polemiche. Il gruppo a cui è stato affidato lo studio è formato da nomi noti: il professor Claudio Varagnoli e l'architetto Stefano Cecamore della facoltà di Architettura dell'università D'Annunzio, la sovrintendente Patrizia Tomassetti, gli architetti Barbara Ferri e Cinzia Di Brino, incaricate dal Comune, oltre al consigliere comunale e storico Licio Di Biase. Gli onori di casa sono stati fatti dall’assessore alla Gestione del territorio Marcello Antonelli(«pensiamo a una commissione edilizia che si avvarrà di queste schede»).

I contesti o ambiti storici individuati, 13 in tutto, ricalcano i luoghi identitari di Pescara evidenziati a più riprese da Di Biase nei suoi libri, ma aggiungono altri particolari. Il centro storico, fatto importante, è diviso in due capitoli: la Fortezza, quindi il cuore della piazzaforte spagnola demolita alla fine dell’800, e Porta Nuova,con i suoi gioielli: dall’ex Grand Hotel al teatro Michetti alle graziose palazzine di viale D’Annunzio. Poi, ci sono il Borgo del Santuario, tutt’intorno alla basilica della Madonna dei Sette Dolori dove molte case mantengono l’aspetto originario con ballatoio e scala esterna, e il Rione Pineta, il cui risamento a inizio ’900 era in linea con le teorie urbanistiche più avanzate dell’epoca. Il Quadrilatero Centrale è il cuore di Castellamare Adriatico, comune autonomo dal 1807 al 1927, e va dalla ferrovia al lungofiume Paolucci, da viale Riviera a via De Amicis. Borgo della Marina (o dei pescatori), malgrado la massiccia edificazione del dopoguerra, conserva ancora molte case in laterizio a uno o due piani e deve l’origine alla costruzione del porto-canale, datato fine anni ’70 del XIX secolo. San Silvestro, oramai nota soprattutto per le antenne, è sorta attorno alla villa feudale dei Celaia ed è stato elevato a comune nel 1806. Fontanelle, già frazione di San Silvestro, si è sviluppata a cornice di Villa Henrici, una residenza gentilizia, ed è tra le zone di Pescara ad avere maggior bisogno di risanamento. Ben diverso è lo status delle Ville storiche di Castellamare, come villa De Landerset, di cui sono ancora ben visibili i raffinati apparati decorativi e si apprezzano le aree verdi e l’importanza paesaggistica. Il Quartiere della Cooperativa dei ferrovieri, insediamento degli anni ’20 e ’30 in prossimità di Villa Sabucchi, conserva lo spirito dell’edilizia economica e popolare (ma con attenzione alle correnti stilistiche dell’epoca), proprio come il Quartiere prospiciente l’ex Cofa, il Quartiere inserito tra via D’Avalos, via Vespucci, via Croce e via Spaventa e il Villaggio Alcyone.

«Per alcuni edifici», ha detto Varagnoli illustrando le Schede del patrimonio storico e architettonico, «abbiamo previsto norme d'uso simili a quelle dei centri storici consolidati. Pensiamo al la zona attorno alla Madonna dei Sette Dolori, al rione della Pineta dove ci sono case prima escluse dall'interesse dello Stato e che oggi vi sono rientrate, come Villino Cipollone, accanto alle Paillotte, o Villa Maria Teresa, in viale Primo Vere, o il Circolo canottieri, il teatro D'Annunzio con la Stele dedicata al Vate, Borgo Marino nord e il quartiere dei Ferrovieri.

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