Cassa integrazione a rischio, incontro a Pescara

Si è svolto in consiglio regionale il vertice fra i segretari dei sindacati e i parlamentari: «I fondi li troveremo»

PESCARA. I segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i parlamentari eletti in Abruzzo per chiedere il massimo impegno in merito all’insufficienza di risorse a sostegno degli ammortizzatori sociali in deroga, ricordando il rischio, senza le somme necessarie, di una vera e propria «emergenza lavoro, con migliaia di lavoratori licenziati». All’incontro, che si è svolto stamani nella sede del consiglio regionale a Pescara, hanno preso parte, oltre ai sindacalisti, tutti i parlamentari abruzzesi del Pd - Stefania Pezzopane, Giovanni Legnini, Vittoria D’Incecco e Antonio Castricone -, Andrea Colletti (M5S) e Giulio Sottanelli (Scelta Civica). Assenti Gianni Melilla (Sel) e tutto il Pdl. «La nostra preoccupazione - ha affermato il segretario della Cisl, Maurizio Spina, assieme ai colleghi di Cgil e Uil - è che senza la conferma del finanziamento della Cig in deroga le imprese procederanno ai licenziamenti e questo metterebbe a rischio la tenuta dell’intero sistema. L’Abruzzo è la seconda regione dopo le Marche per l’aumento del ricorso alla cassa integrazione in deroga. Con i 35 milioni di euro attuali non si risolve nulla, sono necessari almeno 120 milioni». «Il nostro - sostiene Antonio Castricone - non è solo un impegno, ma è la decisione assoluta di voler risolvere questo problema. Abbiamo le idee chiare e siamo convinti di questa necessità affinchè il finanziamento diventi una certezza. Ci attiveremo con il Governo e con le Commissioni. È un’emergenza nazionale, all’interno della quale ci sono situazioni più gravi, come quella dell’Abruzzo, ma è un’emergenza nazionale». Più cauto, invece, il Movimento 5 Stelle: «Siamo in attesa - ha detto Colletti -; non vogliamo prendere un impegno che non possiamo mantenere. Dobbiamo aspettare che ci sia un governo. Vogliamo vedere le carte, quelle che il nuovo esecutivo potrà portare avanti. A voler risolvere il problema sono gli stessi che l’hanno creato; se riusciranno o se insieme riusciremo a farlo - ha concluso - ben venga, ma noi staremo attenti e vigileremo».

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