Centro benessere gratis per Ranghelli

Il filone CityModa, spuntano buoni sconto in cambio di favori

SPOLTORE. Ingresso gratis al centro benessere, sconti «particolari» al centro commerciale, assunzioni di amici nei negozi. Per la procura, sono questi i favori concessi al sindaco di Spoltore Franco Ranghelli per velocizzare i permessi. Il secondo filone dell'inchiesta sull'Urbanistica di Spoltore, che martedì ha portato all'arresto ai dociliari di Ranghelli, dell'ex presidente Pd del consiglio regionale Marino Roselli, oggi esponente dell'Api, e di Luciano Vernamonte dello Sdi, vicepresidente della società dei rifiuti Ecologica srl, punta sul centro commerciale realizzato nella frazione di Santa Teresa e aperto dal 26 novembre 2009.

LO STRALCIO.
Della cittadella della moda non si parla nell'ordinanza di arresto ai domiciliari a carico di Ranghelli, Roselli e Vernamonte e di altri 10 indagati tra politici e imprenditori, ma il centro commerciale è sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori. Perché? L'indagine sul presunto malaffare a Spoltore è partita da una serie di esposti anonimi sulla costruzione del centro commerciale e, secondo la forestale, già dalle prime intercettazioni, sono emersi «rapporti ambigui» tra Ranghelli e Giancarlo Fiore, il titolare di CityModa che però non è nell'elenco dei 13 indagati. Comunque, è certo che esiste una «enorme mole di materiale informatico sequestrato» negli uffici della Moda group, società titolare del centro commerciale che raduna trecento griffe.

GLI SCONTI.
Durante una perquisizione in casa di Ranghelli, la forestale ha trovato «buoni omaggio relativi al centro benessere, di proprietà di Fiore e realizzato nel piano rialzato del complesso commerciale CityModa». Secondo la forestale, dalle intercettazioni, emerge che Ranghelli «godeva di sconti particolari al centro commerciale» e «sollecitava Fiore affinché assumesse, presso il centro commerciale, persone di sua conoscenza». Nell'auto di Ranghelli, la forestale ha scoperto più di trecento curriculum: secondo gli investigatori, i curriculum dimostrano «la chiara utilità» di Ranghelli «di ottenere un ritorno politico in termini di consenso elettorale».

LE PRESSIONI.
Il 15 marzo scorso, la forestale ha ascoltato come testimone Domenico De Leonardis, architetto e dirigente dell'Urbanistica a Spoltore: «Ho subito», così ha raccontato De Leonardis, «frequenti sollecitazioni dal sindaco Ranghelli per il rilascio di tutti i permessi e le autorizzazioni del CityModa. Il sindaco con una certa frequenza veniva nel mio ufficio per chiedere informazioni sullo stato delle pratiche. Mi sollecitava il rilascio delle autorizzazioni visto che l imprenditore Fiore aveva necessità di aprire il centro commerciale per rispettare i cicli dell apertura e per le assunzioni di personale in un periodo di crisi». In un altro passaggio della deposizione, De Leonardis ha detto: «Anche all'approssimarsi dell'apertura del centro commerciale CityModa il sindaco si è più volte preoccupato di verificare lo stato della pratica di CityModa presso il mio ufficio, richiedendo informazioni sullo stato della pratica. Normalmente il sindaco non presta la stessa attenzione per tutte le altre pratiche edilizie».

IL TESTIMONE.
Tre giorni dopo De Leonardis, la forestale ha chiamato come testimone anche Ferdinando Guarino, direttore sanitario della Asl di Pescara il quale, secondo un rapporto degli investigatori alla procura, «riferiva di aver ricevuto interessamenti».

IL BONIFICO.
Sotto esame anche un contributo di 5 mila euro della società Moda group spa dell'imprenditore Fiore allo Spoltore ensemble di cui Ranghelli, in qualità di sindaco di Spoltore, è presidente. Il bonifico risale all'ottobre 2008 quando CityModa, fanno notare gli investigatori, «non è altro che un'idea da realizzare». Secondo la forestale, il bonifico è «strano» per due ragioni: il centro commerciale non aveva avuto ancora la concessione delle autorizzazioni edilizie e la rassegna dello Spoltore ensemble era finita da due mesi. Dopo la sponsorizzazione, dice l'informativa, sono partiti i lavori «senza autorizzazione dando vita a violazioni urbanistiche, perpetrate ai danni del Comune ma tollerate, coperte e spesso agevolate, da Ranghelli».

IL DIRIGENTE.
Un altro tecnico, Giuseppe De Santis, ex dirigente dell'Urbanistica, accusa Ranghelli: «L'unica premura del sindaco», è la sintesi della deposizione fatta dalla forestale, «era soddisfare ogni richiesta presentata in Comune da Fiore». Secondo il racconto di De Santis, «il sindaco si interessava e spesso lo "costringeva" a velocizzare la concessione delle autorizzazioni edilizie comunali a CityModa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA