Cerimonie per pochi: la città ricorda la festa della Liberazione 

Corona d’alloro davanti al Comune con sindaco e tre vessilli A Colle Pineta un solo delegato Anpi deposita i fiori sul cippo

PESCARA. Alla fine ci saranno anche i labari delle associazioni combattentistiche alla breve e simbolica cerimonia che, questa mattina alle 11, in piazza Italia commemora il 75esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ancor più breve e ristretta sarà la deposizione di un mazzo di fiori al cippo di Colle Pineta dove, l’11 febbraio del 1944, nove partigiani della Banda Palombaro vennero passati per le armi da soldati tedeschi e rappresentanti della Repubblica sociale.
Il protocollo, in virtù delle norme anticontagio, inizialmente prevedeva la deposizione di una corona d’alloro, ai piedi della lapide all’ingresso di palazzo di città, da parte del sindaco Carlo Masci e del presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli.
Il comitato provinciale dell’Anpi, presieduto da Nicola Palombaro, aveva però richiesto la presenza simbolica di un rappresentante dell’associazione. Nella tarda serata di giovedì, la prefettura, ricordando anche l’ultima circolare del ministero dell’Interno, ha dato il via libera alla partecipazione di associazioni partigiane e combattentistiche, ovviamente garantendo il distanziamento interpersonale.
Ieri pomeriggio è stato così rivisto il protocollo della breve cerimonia: alla presenza di sindaco e presidente del consiglio comunale, è stata unita quella degli esponenti di tre associazioni con il proprio labaro, tra cui l’Anpi. Gli altri due vessilli che sfilano stamani in piazza Italia sono quelli della sezione pescarese dell’Assoarma e dell’associazione finanzieri.
L’appuntamento delle 11 davanti al municipio viene inoltre preceduto alle 9 da un’altra commemorazione lampo a Colle Pineta, luogo dell’eccidio del ’44: il Comune ha acconsentito all’apertura del cortile della scuola, al cui interno si trova il cippo che ricorda i partigiani uccisi, giusto per il tempo necessario per alla deposizione di un mazzo di fiori da parte di un delegato dell’Anpi.
In assenza di “feste di popolo”, l’Anpi provinciale aveva comunque predisposto una serie di iniziative virtuali per questo 25 aprile anomalo. Tutti gli eventi vengono trasmessi in streaming sui canali Facebook Youtube del comitato pescarese, e anche in diretta da Radio Città.
Alle 10, coordinati dal docente di Storia e filosofia Lucio Scenna, parlano di «Resistenze e territorio» Enzo Fimiani dell’Università D’Annunzio, Irma Dioli dell’Associazione Italia-Cuba e Augusto De Sanctis del Forum H2o. Alle 11 on line c’è un intervento di Moni Ovadia, mentre alle 11,30 Scenna cura il dibattito su «Resistenza e diritti» con Manuela Di Nardo dell’associazione Jonathan, l’attivista Benedetta La Penna e la consigliera di parità della Regione Alessandra Genco.
Alle 15 l’Anpi pescarese partecipa al flash mob nazionale nel corso del quale bisognerà intonare “Bella ciao” dal balcone di casa ed esporre il tricolore. L’ultimo appuntamento in streaming è quello delle 16, quando Scenna modera l’incontro «Quale normalità dopo l’emergenza» con Enzo Di Salvatore dell’Università di Teramo, il giornalista Luca Prosperi, Antonio Valerio Tiberio dell’Arci Pescara e Fimiani.
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