l'intervento

Chiavaroli: un impegno perchè non si ripeta

Continua dopo l'editoriale del direttore Di Nicola la riflessione della classe dirigente abruzzese sui disservizi legati all'ondata di maltempo e alla tragedia di Rigopiano

“L'ora delle responsabilità. Perché il disastro non si ripeta”. Con questo editoriale il direttore del Centro Primo Di Nicola ha invitato la classe dirigente abruzzese ad una riflessione sui disservizi legati all’ondata di maltempo e sui fatti di Rigopiano. Dopo i contributi della senatrice del Pd Stefania Pezzopane, del deputato di SI Gianni Melilla e del consigliere regionale del M5S Sara Marcozzi, ecco l'intervento del sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli.

Caro Direttore, La ringrazio davvero per aver sollecitato questo dibattito costruttivo, richiamandoci tutti alle nostre responsabilità. È una responsabilità che ognuno di noi deve sentire propria, perché abbiamo un dovere fondamentale: restituire alla parola Futuro in Abruzzo un significato positivo.

Un grazie vero alle nostre Forze di Polizia, ai Vigili del Fuoco, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alla Protezione Civile, al Soccorso Alpino, all'Esercito, ai medici, ai volontari, a tutti quelli che hanno totalmente messo a disposizione le loro persone, fino al sacrificio estremo di Campo Felice. Io ho avuto l'onore di osservarli in azione, di incrociare i loro sguardi, la loro stanchezza e posso assicurare che non si sono fermati un secondo, non hanno mai perso la speranza, non si sono mai lamentati. Anche per la lezione che questi eroi discreti e silenti ci hanno impartito, dobbiamo rimboccarci le maniche ed impegnarci perché ciò che accaduto non si ripeta mai più! Dobbiamo mettere i Comuni e le Province nella condizione di "rammendare" i propri territori, gravemente colpiti dal maltempo e dal sisma, nel più breve tempo possibile. Abbiamo visto, nel drammatico susseguirsi di eventi che ha irrimediabilmente segnato tante vite e in qualche misura anche quella di ognuno di noi, che "di burocrazia si muore", e non per modo di dire.

Servono quindi risorse, ma anche meno burocrazia e - sulle Province - una seria presa di coscienza: le abbiamo lasciate a metà del guado, senza soldi ma con compiti da svolgere.

Da dove ripartire? Il luogo per eccellenza dove si costruisce il futuro è la scuola. È necessario un programma per mettere in sicurezza tutte le nostre scuole e per costruirne di nuove. E per farlo in tempi rapidi serve un Commissario ad hoc con poteri straordinari. Solo così eviteremo che le aree a rischio sismico elevato, dove le comunità sono impaurite e molto provate, si spopolino. Parimenti è importante preservare l'eccellenza delle nostre Università di Teramo e de L'Aquila, con interventi su misura. Ma non solo. Sono tante ed innegabili le criticità che questo terribile mese di gennaio ci ha svelato:

- le nostre infrastrutture energetiche sono completamente inadeguate. Metà regione è rimasta senza luce per giorni ed ancora oggi, in alcune zone, si va avanti con i generatori. È inaccettabile! Dall'Enel pretendiamo non solo i risarcimenti, ma che ci dica quali investimenti farà per evitare altri disservizi;

- il cratere dell'emergenza va dimensionato meglio. L'area vestina è un'area in ginocchio ed il suo cuore, il Comune di Penne, si ritrova con scuole inagibili, immobili produttivi crollati, abitazioni del centro storico sgomberate. Penne non può restare fuori dal cratere! Ed altrettanto deve accadere per alcuni comuni del territorio teramano e di quello aquilano;

- infine, ma non per ultimo, le imprese, i liberi professionisti, i lavoratori autonomi e gli artigiani che hanno bisogno e devono ottenere l'immediata sospensione degli obblighi tributari e contributivi, oltre al risarcimento dei danni diretti ed indiretti da terremoto e maltempo. C'è urgenza di misure ad hoc per agricoltura, commercio e turismo. Di tutto questo l'Abruzzo ha bisogno, come ha bisogno di sentire il Governo e lo Stato vicini, disponibili a prendere per mano una terra (la nostra) così bella, ma oggi anche così fragile, per aiutarla a rialzarsi. Questo dobbiamo alle vittime di Rigopiano, alle loro famiglie, ai sopravvissuti di questa immane tragedia, e soprattutto a Gianfilippo, Ludovica, Edoardo e Samuele. Non lasceremo l'Abruzzo senza futuro.

Anche questa è giustizia.

P.S. Mi impegnerò in ogni modo e con ogni energia affinché il decreto terremoto includa una proroga dei Tribunali Abruzzesi minori, perché nessun territorio della nostra Regione, in questo momento di necessaria ricostruzione, può essere privato di servizi, infrastrutture, opportunità.

Federica Chiavaroli

*Sottosegretario alla Giustizia