L’autovelox di strada Colle Renazzo disattivato dalla mezzanotte di martedì scorso

PESCARA

Colle Renazzo, smantellato l’autovelox. Dopo 2mila multe e 180 ricorsi

Il Comune non ha rinnovato la convenzione semestrale con la ditta che ha fornito l'apparecchio

PESCARA. Da martedì scorso a mezzanotte, l’autovelox di strada Colle Renazzo non è più in funzione. Lo ha rivelato l’assessore alla mobilità Luigi Albore Mascia. "Come era stato già preannunciato", ha detto, "abbiamo disattivato l’apparecchio e nei prossimi giorni provvederemo anche a toglierlo". La decisione è stata presa, perché è scaduta la convenzione semestrale con la ditta che ha fornito l’autovelox e il Comune non ha provveduto a rinnovarla.
Così, dopo l’autovelox di via di Sotto, finisce in soffitta anche quello di strada Colle Renazzo. Ma i contenziosi che sono nati, a causa delle sanzioni comminate, sono ancora in corso. Si registra, infatti, un mare di ricorsi alla prefettura e al giudice di pace per entrambi gli apparecchi. Insomma, la vicenda degli autovelox è tutt’altro che terminata. Basti pensare che, in base ad alcuni dati approssimativi, sarebbe state elevate oltre 2.000 sanzioni per l’autovelox in sei mesi a Colle Renazzo. Mentre sono, al momento, circa 180 i ricorsi. Di questi, circa 100 sono stati presentati in prefettura, dall’avvocato Massimiliano Baroni e altri 80 circa al giudice di pace, dall’avvocato Carla Tiboni. Ci sono poi quelli presentati dai due legali e dall’avvocato Fernando Rucci per l’autovelox di via di Sotto: avrebbero toccato il migliaio. Ma la differenza del numero dei ricorsi è dovuto al limite di velocità. Invia di Sotto, nel punto in cui era stato installato l’autovelox, il limite è fissato a 30 all’ora. Mentre in strada Colle Renazzo la velocità da non superare è 50. Questo spiega anche la differente quantità di multe elevate, di cui molte sono cumulative, cioè violazioni commesse più volte dagli stessi autoveicoli.
I ricorsi presentati puntano tutto sulla presunta mancata omologazione e taratura degli apparecchi. "Su tutti i verbali impugnati", spiega l’avvocato Rucci, "si fa riferimento all’approvazione del ministero dei Trasporti del primo agosto 2016. I dubbi arrivano dalla verifica della mancanza della cosiddetta omologazione che spetta al ministero dello Sviluppo economico. Da qui la domanda: come mai nei verbali viene citato un provvedimento di approvazione al posto dell’omologazione? La differenza tra approvazione e omologazione è sostanziale e determina l’annullamento delle multe, come dimostra una recente sentenza del giudice di pace di Alessandria. Questo ha dato ragione al ricorrente rilevando la netta distinzione tra le due procedure".
In sostanza, secondo il giudice l’autovelox sarebbe stato "illegittimo, in quanto inidoneo a conferire certezza ai rilevamenti". Tra l’altro, anche a Pescara c’è stata una prima sentenza del giudice di pace che ha annullato alcune multe elevate in via di Sotto.
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