Collevecchio al Comune: fai votare anche me

21 Maggio 2014

L’ex sindaco immobilizzato da una frattura all’anca lancia un appello per le elezioni di domenica

PESCARA. Ancora pochi giorni e poi domenica saremo tutti chiamati alle urne per esprimere il nostro voto nelle elezioni comunali, regionali, europee e per il referendum sull'istituzione della Nuova Pescara. Quello che in molti temono è il fenomeno dell'astensionismo, ossia la libera scelta di alcuni cittadini (una buona metà negli ultimi anni) di non esprimere la propria preferenza nelle consultazioni elettorali. Poi però c'è anche chi vorrebbe regolarmente votare ma questa possibilità non gli viene concessa. Come il caso dell'ex sindaco Mario Collevecchio, 75 anni, sindaco per sei mesi dal dicembre del 1993 al maggio del 1994 (fu il primo con il sistema dell'elezione diretta), che, nonostante che abbia fatto richiesta di votazione a domicilio, non ha ottenuto questa possibilità. La domanda è stata consegnata, da una persona incaricata dallo stesso Collevecchio, lo scorso 5 maggio all'ufficio elettorale e a quello del protocollo, corredata dal referto del reparto di Ortopedia dell’ospedale del 30 aprile 2014 riguardante il ricovero e la successiva dimissione per «frattura dell’acetabolo ed ala iliaca sinistra» (l'anca) a causa di un incidente. La prognosi è di novanta giorni di cui i primi trenta di assoluta immobilità. Collevecchio, dovendo restare immobile, non può avvalersi della legge numero 17 del 5 febbraio del 2003, che disciplina l’accessibilità ai seggi elettorali tramite accompagnatori. Per questo motivo, chiede che il suo caso venga fatto rientrare nel novero della legge numero 22 del 27 gennaio del 2006, modificata poi dalla legge numero 46 del 7 maggio del 2009, che prevede l’esercizio del voto a domicilio per alcune categorie di persone affette da gravi disabilità. «Pur non rientrando specificamente in dette categorie», scrive Collevecchio nella raccomandata inviata al Comune il 12 maggio, «il sottoscritto ritiene che il suo caso sia di fatto assimilabile a dette condizioni al fine di poter esercitare il diritto di voto che altrimenti sarebbe impedito. Il sottoscritto Mario Collevecchio chiede pertanto di essere inserito nell’elenco degli elettori ammessi al voto a domicilio. Sotto altro aspetto», conclude l'ex sindaco, «nel considerare il forte assenteismo previsto nelle prossime elezioni, sarebbe davvero irragionevole impedire il voto a chi vuole invece votare».

Loris Zamparelli

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