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Comitati uniti per salvare Piano di Sacco

CITTA’ SANT’ANGELO. Due associazioni e un comitato uniti in un unico obiettivo: capire bene quello che sta accadendo al loro territorio. Si tratta delle associazioni «Sos territorio», di Elice,...

CITTA’ SANT’ANGELO. Due associazioni e un comitato uniti in un unico obiettivo: capire bene quello che sta accadendo al loro territorio. Si tratta delle associazioni «Sos territorio», di Elice, «Ripamare», di Collecorvino e il comitato «La nostra terra», di Città Sant'Angelo.

La loro preoccupazione riguarda il futuro della località angolana Piano di Sacco. Un territorio che fa gola a tanti operatori del settore rifiuti e dove la ditta Nicolaj srl, di Pescara, sta realizzando una piattaforma per il trattamento e il recupero di sedimenti di dragaggio fluviale e marino. Le due associazioni e il comitato hanno stilato un documento-esposto con cui si chiede, tra le altre cose, al presidente della Regione Gianni Chiodi una copia di tutta la documentazione sulla piattaforma e agli organi istituzionali di chiarire con un atto amministrativo la loro contrarietà all'impianto.

Il 2 aprile scorso, i firmatari dell'esposto hanno partecipato al comitato Via e hanno evidenziato le loro perplessità. Era presente anche il sindaco di Elice Gianfranco De Massis, che ha messo in risalto altri problemi dell'area come quello del fiume Fino, che in estate è in secca e il problema logistico dei mezzi pesanti. «Ho chiesto di partecipare al comitato Via», dice De Massis, «ho ribadito la mia contrarietà agli impianti legati ai rifiuti e con i sindaci della vallata stiamo per stilare un protocollo d'intesa per proteggere il territorio».

De Massis ha replicato inoltre alle polemiche scaturite con il sindaco angolano Gabriele Florindi, su quella che a suo avviso potrebbe essere la soluzione per evitare che altre ditte del settore rifiuti si insedino a Piano di Sacco. «Ribadisco», afferma, «la necessità di uscire dal consorzio Asi e quindi modificare il prg riportando l'area alla sua vocazione artigianale e agricola. Il Comune angolano può farlo». (e.f.)

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