Pescara, la protesta dei commercianti in piazza Unione (foto Giampiero Lattanzio)

PESCARA

Commercianti in piazza, e le luci della città restano spente / VIDEO

Negozi chiusi per il ponte dell'Iimmacolata. Il Comune rimanda (forse a domani) l’inaugurazione delle luminarie

PESCARA. Luci spente in città e commercianti in piazza Unione per protestare contro la chiusura dei negozie nel ponte dell'Immacolata. Pescara deve ancora aspettare per entrare nel clima natalizio. La cerimonia di accensione delle luminarie e della filodiffusione, inizialmente fissata per ieri pomeriggio, è stata rinviata. Bisognerà attendere forse domani per entrare nel pieno dell'atmosfera del Natale con le sue luci colorate e le note delle musiche più amate di questo periodo dell'anno. Intanto, c’è grande confusione dopo il discorso di ieri sera del premier Conte. «Bisogna verificare se la possibilità data ai negozi di tutta Italia di restare aperti da oggi fino al 6 gennaio fino alle 21, riguarda anche la zona rossa», afferma il direttore di Confesercenti Gianni Taucci. «Se dovesse essere confermato che questa novità si estende anche alla nostra regione, leggendo il Dpcm, la giornata di domani (oggi ndc) è comunque da utilizzare per preparare i locali alle riaperture. È importantissimo, in questa fase, mantenere alta l’attenzione sul distanziamento e sulle igienizzazioni. Un appello alle attività è di sfruttare anche le pause pranzo, per diluire gli accessi ed evitare assembramenti».
«Il rinvio dell'accensione delle luminarie è un importante segnale di vicinanza mostrato da questa amministrazione», sottolinea Riccardo Padovano, presidente di Confcommercio Pescara, «ma l’auspicio è che riaprano presto tutte le attività. È fondamentale sfruttare il ponte dell’Immacolata, un’occasione troppo importante per la ripresa che non possiamo perdere. Il mese di dicembre per tutte le filiere rappresenta il 30 per cento del fatturato di un intero anno. Pescara conta su 3.500 attività economiche con 10.500 unità lavorative. Numeri che non possono essere ignorati».
E proprio per puntare i riflettori su una categoria allo stremo, i commercianti, supportati da Confcommercio si sono mobilitati stamane in piazza Unione 

COMMERCIANTI IN PIAZZA UNIONE: GUARDA IL VIDEO

Pescara, la protesta dei commercianti
Ponte dell'Immacolata con i negosi chiusi, esercenti allo stremo. La mobilitazione in piazza Unione (video di Giampiero Lattanzio)

La data del 3 dicembre, termine di scadenza del decreto con cui il premier Giuseppe Conte aveva introdotto nuove limitazioni per frenare la seconda ondata del Covid, attraverso la differenziazione dei colori, era stata vista da molti come un nuovo inizio. Specie per quelle attività commerciali che per effetto delle restrizioni da zona rossa nella quale si trova l'Abruzzo, con un allentamento delle maglie potrebbero riaprire al pubblico, e sfruttare quindi le imminenti festività di Natale, a cominciare dal ponte dell'Immacolata, per ripartire. Ma ieri mattina è arrivata la decisione dell’amministrazione comunale di rinviare l’inaugurazione delle luminarie. «Pescara non accende le luminarie di Natale affinché non rimanga il buio nelle vetrine dei negozi e non scenda l’attenzione sulle difficoltà degli esercenti e del personale», fa sapere la giunta guidata dal sindaco Carlo Masci, in una nota. «L’amministrazione ha deciso di non premere il pulsante di accensione delle luci e dei colori delle atmosfere natalizie nel giorno prestabilito, proprio per riportare l’attenzione sulla situazione in cui versa la categoria dei commercianti, che non rappresentano solo una parte della città, ma ne esprimono la vocazione, l’essenza e una importantissima componente sociale ed economica».


Lasciando per il momento luci e filodiffusione spente, la giunta intende dare «un messaggio di vicinanza a tutte le attività produttive», sottolinea l'assessore al Commercio Alfredo Cremonese. «Abbiamo a cuore le sorti di una categoria che in questo momento davvero è in difficoltà e soprattutto non riesce a comprendere la ratio di alcuni provvedimenti che hanno portato alcuni negozi a lavorare, con incassi ridottissimi, mentre altri sono stati lasciati inspiegabilmente chiusi».
Fino a domenica, dunque, l’Abruzzo resta nella sua fascia di rischio, ovvero la rossa. Dall’analisi del report settimanale prodotto dalla cabina di regia, previsto per questa sera, verrà deciso l’eventuale passaggio in zona arancione che verrebbe poi ufficializzato a partire da lunedì.


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