Comune di Pescara, via libera al predissesto: ora la stangata sulle tariffe

Dopo il varo in Consiglio della delibera per dispone il risanamento dei conti il sindaco annuncia aumenti per gli impianti sportivi e la cessione dello stadio

PESCARA. Mercoledì notte, dopo due giorni di maratona, il consiglio comunale ha finalmente approvato la delibera con cui l’amministrazione comunale potrà richiedere al ministero dell’Interno l’avvio della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, cioè il predissesto, per risanare i conti dell’ente. E ora già si pensa al passo successivo, ossia al piano di rientro, da realizzare entro 90 giorni, in cui saranno contenute le varie misure per rimettere in sesto la contabilità del Comune.

Il sindaco Marco Alessandrini ha assicurato che quest’anno le tasse non saranno toccate, perché le aliquote sono state già portare al massimo alla fine dell’anno appena concluso. Si procederà con tagli alle spese e aumenti delle tariffe di alcuni servizi a domanda individuale. «La legge», spiega il primo cittadino, «ci impone ci raggiungere gli standard per la copertura con le entrate dei costi di alcuni servizi a domanda individuale. Copertura che deve raggiungere almeno il 36 per cento e addirittura il 50 per cento per gli asili nido comunali. Questi ultimi, fortunatamente, già raggiungono quota 46 per cento. Quindi, se ci riusciamo, non ritoccheremo le tariffe».

Sembrano scontati, in compenso, aumenti per le tariffe degli impianti sportivi, perché la copertura finanziaria raggiunge a malapena il 12 per cento. «Sicuramente», fa presente Alessandrini, «dovremo rivedere le tariffe degli impianti e abbassare la spesa di un milione all’anno». L’amministrazione comunale, per ridurre le spese, conta di cedere la gestione dello stadio Adriatico al Pescara calcio, dietro il pagamento di un canone annuo. «La società di calcio locale è interessata a questa operazione», rivela, «senza lo stadio il Comune risparmierebbe circa un milione l’anno. Ovviamente, condizione preliminare è la realizzazione di un nuovo impianto di atletica».

Per quanto riguarda gli asili, il sindaco punta ad un «efficientamento» del settore, magari intervenendo anche sul personale. Stesso discorso per i musei, che continuano ad operare in forte perdita. La copertura tra entrate e spese raggiunge appena il 7,17 per cento. Quindi, oltre a una riduzione dei costi per il personale, si dovrebbe procedere ad un incremento dei prezzi dei biglietti di ingresso.

Un altro settore su cui il sindaco conta di agire è quello della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti urbani. «Dopo la novità della nascita dell’Autorità di gestione regionale», spiega, «interverremo per aumentare la raccolta differenziata. Inoltre, con altri Comuni si sta pensando di realizzare un luogo di compostaggio, che ci consentirà di ridurre gli alti costi sostenuti finora con il trasferimento dei rifiuti umidi a Cesena. Ricordo che ora si paga una sovratassa per i rifiuti extra, cioè oltre una certa soglia limite». «Per realizzare questo progetto», prosegue il sindaco, «è necessario trovare un accordo con i Comuni di area vasta. Se riuscissimo ad arrivare a questo risultato, potremmo risparmiare circa 2 milioni di euro all’anno. Avremmo così una città più organizzata e più pulita». Infine, l’amministrazione dovrà procedere a un taglio generalizzato delle spese. Il predissesto prevede una riduzione del 10 per cento, entro un triennio, di tutte le spese per prestazioni di servizi e del 25 per cento, sempre in un triennio, di quelle per i trasferimenti.(a.ben.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA