Concorso della Asl finisce sotto accusa: candidato assunto dopo il ricorso

2 Agosto 2025

La Regione vieta le assunzioni per risparmiare, ma l’azienda pescarese fa le chiamate e poi si blocca. Uno dei concorrenti rimasti beffati vince la causa. Il giudice del lavoro: «Ha diritto a quel posto»

PESCARA. L’ultimo atto, ricostruendo la storia al contrario, risale a giovedì scorso e porta la firma del direttore generale della Asl di Pescara Vero Michitelli: una delibera per «immettere immediatamente in servizio» la partecipante a un concorso pubblico della sanità che la Regione Abruzzo avrebbe voluto vietare per risparmiare. Una delibera, quella della Asl, “spinta” da una decisione del tribunale di Pescara che, il precedente 23 luglio scorso, ordina proprio alla Asl l’assunzione. Con la stessa ordinanza, il giudice del lavoro Andrea Pulini condanna la Asl a pagare anche le spese per oltre tremila euro. E ora spunta anche una denuncia alla Corte dei conti per un presunto danno erariale: «Una storia che ha dell’incredibile», dice il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli, autore della segnalazione alla magistratura contabile.

Il punto di partenza è la legge regionale numero 9 del 2025, la stessa con cui l’amministrazione Marsilio ha ritoccato al rialzo le aliquote Irpef per ricoprire il disavanzo della sanità. La legge dà il via alla stagione del rigore e ordina a tutte e quattro le Asl abruzzesi la «razionalizzazione della spesa del personale amministrativo, inclusa quella destinata al rinnovo dei contratti di somministrazione».

Una legge approvata il 3 aprile, pubblicata il giorno successivo ed entrata in vigore il 5: «Nel frattempo», spiega Blasioli, «la Asl di Pescara, il 2 aprile, modifica il piano del fabbisogno del personale, inserendo la previsione di assunzione di 5 funzionari economico-finanziari e 5 funzionari giuridici attingendo per entrambe le figure dalle graduatorie in vigore. Il successivo 3 aprile, il direttore amministrativo invita il direttore del personale a proporre queste assunzioni. Il 10 aprile, quando dunque la legge è vigente e prevederebbe in virtù della razionalizzazione, lo stop alle nuove assunzioni di personale non sanitario, vengono approvate due delibere, la 522 per i funzionari giuridici e la 523 per i funzionari economici che dispongono l’attingimento delle predette figure tra gli idonei».

Blasioli continua: «Lo stesso giorno, le persone collocate nei posti utili nelle graduatorie vengono raggiunte dalla Asl che gli chiede in tutta fretta e cioè entro le ore 10 del il giorno successivo, 11 aprile, di comunicare l’accettazione o la rinuncia del posto, e che, in caso di accettazione gli stessi avrebbero dovuto contattare il medico competente entro il 14 aprile per la visita medica, per ottenere l’immissione in servizio il successivo 5 maggio 2025».

Nel frattempo, in Regione, si fanno i conti e parte una lettera datata 10 aprile. «Lo stesso giorno in cui la Asl di Pescara approva le due delibere di attingimento», dice Blasioli, «la direzione del dipartimento Sanità della Regione invita le Asl a sospendere in via cautelativa le procedure di reclutamento di amministrativi. «La Asl di Teramo si adegua», continua il dem, «quella di Pescara, invece, invia una lettera di controdeduzioni e va avanti, tanto che vengono svolte le visite mediche».

Dalla Asl di Pescara non ci sono né atti di revoca né di conferma per i candidati. «Il tutto», osserva Blasioli, «nasce probabilmente a seguito della commissione di Vigilanza del 28 aprile, convocata dal presidente Sandro Mariani, in cui il dipartimento Sanità ingaggia uno scontro durissimo con le Asl di Pescara e Teramo». Il 30 aprile la doccia fredda: gli idonei, nonostante le visite mediche già fatte, ricevono una telefonata dalla Asl in cui vengono avvisati che «non avrebbero preso servizio per carenza di fondi: una giustificazione naturalmente inconciliabile con le delibere assunte dalla Asl, che mai avrebbe potuto provvedere senza copertura economica».

A questo punto, però, un candidato fa un ricorso d’urgenza al giudice del lavoro di Pescara per chiedere l’immediata assunzione. La Asl si costituisce in giudizio e incarica della difesa l’avvocato Fabrizio Rapposelli, consigliere comunale di Forza Italia a Pescara. Il giudice dà ragione all’aspirante dipendente pubblico e gli riconosce il «diritto soggettivo all’assunzione», vista la missiva della Asl di Pescara. Rapposelli fa sapere il tutto alla Asl e il manager Michitelli si adegua con la delibera del 31 luglio. «Una storia che ha dell’incredibile», commenta il consigliere dem.

Il tribunale di Pescara, nelle motivazioni, dice che la legge regionale 9/2025 su “Misure organizzative e di contenimento della spesa sanitaria” non vieta le assunzioni ma le spese inutili: quella legge, dice l’ordinanza, «prevede soltanto che la giunta regionale tenga conto delle seguenti linee di intervento prioritarie: a) razionalizzazione della spesa del personale amministrativo delle aziende sanitarie locali».

«La guerra azionatasi tra Asl e Regione ha creato solo un danno ai cittadini abruzzesi», conclude Blasioli che si chiede, «la pronuncia del tribunale verrà estesa anche agli altri candidati o dovranno tutelarsi con un’azione legale che esporrà la Asl a nuove spese»?».

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