Consiglieri, Tremonti dimezza gli stipendi

Ridotte le retribuzioni anche di sindaco e assessori. Nei quartieri spariscono i compensi

PESCARA. Albore Mascia si vedrà togliere dalla sua busta paga 434 euro lordi al mese. I suoi assessori perderanno mensilmente 282 euro. Ma il salasso maggiore lo subiranno i consiglieri comunali: con il passaggio dai gettoni di presenza alle indennità fisse, si vedranno decurtare dagli stipendi quasi 400 euro al mese. Il netto in busta non dovrebbe superare i 700 euro. Per non parlare delle Circoscrizioni, dove presidenti e consiglieri non percepiranno più nulla.  Sono i tagli previsti nel decreto anti-crisi varato martedì scorso dal Consiglio dei ministri.

Il giro di vite, imposto dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti per salvare i conti pubblici del Paese, colpirà pesantemente anche gli amministratori locali. Non saranno risparmiati nemmeno quelli della Provincia, anche se le decurtazioni agli stipendi saranno decisamente più tenui: si parla di appena il 3 per cento. Ma non si sa quando i tagli entreranno in vigore. Probabilmente l'anno prossimo, ma potrebbero anche slittare alla prossima consiliatura. Bisognerà attendere il decreto attuativo del governo per saperne di più. Ieri, però, quando è stato reso noto il provvedimento, è scoppiato il panico tra assessori e consiglieri. In Comune, si è riunita la commissione finanze, presieduta da Renato Ranieri, per parlare degli effetti che potrà avere nelle tasche dei politici.

TAGLI DEL 7% IN GIUNTA
Il sindaco perderà solo il 7 per cento dello stipendio, secondo quanto previsto nel decreto. Questo vuol dire che il compenso mensile lordo scenderà da 6.188 a 5.734 euro. Il taglio sarà di 434 euro lordi. Sempre del 7 per cento dovrebbe essere la decurtazione nelle buste paga degli assessori comunali. L'entità delle loro retribuzioni dipende, però, dalle attività svolte al di fuori del Comune. Chi fa un lavoro autonomo, o ha richiesto l'aspettativa, percepisce uno stipendio più alto: raggiunge i 4.023 euro lordi al mese. Con il taglio dovrebbe scendere a 3.741 euro. Per gli assessori-lavoratori dipendenti, che non sono in aspettativa, i compensi dovrebbero calare da 2.011 a 1.870 euro lordi.

SALASSO AI CONSIGLIERI La mannaia di Tremonti si abbatterà più pesantemente sui consiglieri comunali. Questi, si vedranno rivoluzionare il sistema di pagamento dei loro compensi. Scompariranno i ricchi gettoni di presenza, per la partecipazione alle sedute delle commissioni e del consiglio. Verranno sostituiti da indennità mensili fisse che non potranno superare un quinto del compenso percepito dal sindaco. Attualmente, il tetto massimo da non superare per i compensi è di un quarto dello stipendio del primo cittadino. Per i consiglieri queste novità si tradurranno in un taglio secco di 397 euro lordi al mese, cioè oltre il 30 per cento. Il loro stipendio scenderà, così, da 1.547 a 1.150 euro lordi, cioè tra i 600 e i 700 euro netti. Qualcuno già minaccia di dimettersi.

QUARTIERI SENZA SOLDI
Il decreto anti-crisi sancisce, di fatto, la fine delle Circoscrizioni. Presidenti e consiglieri non dovrebbero percepire più alcun compenso. «Il provvedimento», ha spiegato Ranieri, «ha stabilito anche l'abolizione del gettone di presenza previsto per i consiglieri di quartiere e dell'indennità riservata fino ad oggi ai presidenti». Indennità che tocca i 4.023 euro lordi, cioè lo stesso trattamento riservato agli assessori. «Presidenti e consiglieri», ha fatto notare Ranieri, «nonostante l'impegno profuso, non riceveranno alcunché». «Un sacrificio», ha concluso, «verrà richiesto infine al personale dipendente, che per tre anni verrà bloccato l'adeguamento del proprio stipendio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA