Il carcere di Castrogno, a Teramo, presidiato dalla polizia (foto Luciano Adriani)

PESCARA

Coronavirus: paura del contagio in carcere. I detenuti battono sulle inferriate

Proteste nei penitenziari a San Donato, Castrogno (Teramo) e a Madonna del Freddo (Chieti) dove è in corso uno sciopero della fame

PESCARA. Sale la tensione nelle carceri per l'emergenza coronavirus. Anche in Abruzzo, i detenuti hanno fatto sentire la loro voce: venerdì sera è stata una possibile protesta dei detenuti del carcere di Pescara, che sono rientrati nelle celle solo dopo una lunga trattativa. Ieri sera però hanno dato vita a una protesta sonora: hanno infatti sbattuto le inferriate fino alle 23, poi si sono fermati. Analoghe proteste anche a Teramo, dove il carcere di Castrogno è presidiato da forze di polizia, e a Chieti, dove è in corso anche uno sciopero della fame. In tutti i casi, al centro delle contestazioni, le limitazioni imposte ai colloqui con i familiari nell'ambito dell'applicazione del decreto sicurezza rispetto al rischio Coronavirus.  

Pescara, l'esterno del carcere di San Donato

Al momento la situzione, almeno a Pescara, sembra rientrata nella normalità  anche perché i vertici del penitenziario stanno parlando continuamente con tutti gli ospiti della casa cirocndariale rappresentando loro le misure adottate dal governo quali la concessione di più telefonate con la famiglia in luogo dei colloqui. Lo fanno sapere fonti sindacali delle forse di polizia penitenziaria.