Corsa a sindaco, ora rispunta Alessandrini

La carta del Pd dopo una serie di rinunce eccellenti. Ma lui dice: «Non so nulla».

 PESCARA. La società civile c’è ma ha altro da fare. Così, dopo averle provate tutte, il Pd sembra orientato a tornare alla soluzione interna per la scelta del candidato sindaco. Anche se ieri il segretario cittadino Gianluca Fusilli faceva sapere che i giochi sono ancora aperti: «Giovedì apriremo una riflessione con la riunione ad oltranza della direzione cittadina del partito».

Dopo il no del giudice di Cassazione Pasquale Fimiani, il no del segretario provinciale della Cisl Umberto Coccia, il no di esponenti del mondo del volontariato, proprietari di cliniche private, imprenditori, Fusilli assicura: «C’è ancora qualche nome della società civile che non ha sciolto le riserve. Poi c’è il vice sindaco, il capogruppo, qualche giovane di valore...».
Ma il tempo è scaduto. «Entro domenica» dice l’assessore Roberto De Cmillis (lista Pescara Città Ponte) dobbiamo andare in conferenza stampa e annunciare il nome del candidato sindaco. Intanto anche la partita della Provincia non è affatto chiusa. Oggi è previsto un nuovo confronto tra Pd e Italia dei Valori. Per la guida di Palazzo dei Marmi il partito di Di Pietro insiste sul nome dell’imprenditrice Antonella Allegrino. «Noi» avverte Fusilli «siamo fermi al documento che indica Di Matteo per la candidatura alla presidenza della Provincia». Un altro nodo da sciogliere.

Intanto per la corsa a sindaco rispunta il nome dell’assessore comunale alle Politiche giovanili Marco Alessandrini, figlio del giudice Emilio assassinato nel 1979 da un commando di Prima linea. Un anno e mezzo fa il sindaco D’Alfonso lo volle nella sua squadra e annunciò l’evento con un po’ di mistero: «E poi c’è un giovane che vi stupirà...». Nella primavera del 2008, quando Walter Veltroni salì sul pullman per raggiungere Pescara, prima tappa del suo tour elettorale, chiamò Alessandrini accanto a lui sul palco di piazza Salotto e furono solo parole di elogio e di incoraggiamento. Un “simbolo” del nuovo partito aperto alla società civile, al mondo delle professioni, ai giovani, alle donne. Peccato che al di là degli eventi traumatici che si sono succeduti da un anno a questa parte: le dimissioni di Veltroni da segretario nazionale del partito, l’uscita di scena del sindaco D’Alfonso per le inchieste giudiziarie sul Comune, l’arresto del governatore Ottaviano Del Turco per lo scandalo sulla sanità, nessuno abbia più visto come un riferimento il figlio di Emilio Alessndrini mentre il Pd smarriva la bussola.

«Si fa il mio nome? Io non sono stato mai contattato, nessuno mi ha detto nulla» diceva ieri mattina Marco Alessandrini davanti a palazzo di città. «Quello che so lo apprendo dai giornali». Eppure gli sponsor non mancano. Come il sindaco di Pianella ed ex parlamentare dell’Unione Giorgio D’Ambrosio: «Io faccio il tifo per lui». Intanto il giovane assessore in attesa della «chiamata» alle armi continua a fare il suo lavoro e fa finta di niente: «Domani (oggi per chi legge ndr) «presento il Fetival della creatività giovanile che si terrà all’Aurum venerdì, sabato e domenica. L’idea è quella di aprire un palcoscenico riserato ai vari creativi pescaresi dopo avere suddiviso il Festival in tre giornate tematiche: la prima dedicata alla letteratura, la seconda alla musica, la terza al teatro. Poi ci saranno anche esposizioni permanenti».

Se la «chiamata» arriverà succederà tra oggi e domani, non ci sono più margini di tempo per decidere. Ma a questo punto, come sottolinea qualcuno, non è detto che Alessandrini sia pronto a rispondere si-gnor-sì a scatola chiusa dopo essere stato trattato come una sorta di «ruota di scorta», sia dai referenti romani che da quelli locali del suo partito. Intanto, una volta riaperta la consultazione interna, riaffiorano anche altre ambizioni. Come quella del capogruppo al Comune Moreno Di Pietrantonio, che dopo il no del sindacalista della Cisl, torna alla carica: «A questo punto non restano che le primarie».