Corso Vittorio, in aula esplode la rabbia dei commercianti

Pedonalizzazione, Pdl e Pescara futura assenti in consiglio L’opposizione approva un documento per fermare i lavori
PESCARA. Urla e insulti sono volati contro i politici della maggioranza che hanno disertato la seduta straordinaria dedicata interamente a corso Vittorio. Ieri pomeriggio, in consiglio comunale, è esplosa la rabbia dei commercianti contro quel progetto di pedonalizzazione che l’amministrazione Mascia è intenzionata a portare avanti, nonostante le polemiche. Pdl e Pescara futura, come avevano preannunciato alla vigilia, non hanno partecipato all’assemblea civica. Erano presenti solo Di Pino (Pdl) e Cremonese (Pescara futura). Mentre la presenza, seppure per pochi minuti, dell’assessore Antonelli (Pdl) ha consentito di aprire la seduta. In aula erano in gran numero i consiglieri di opposizione e quelli dell’Udc che hanno approvato un documento per invitare nuovamente la giunta a sospendere la procedura della gara d’appalto in corso. La mozione, varata il 15 febbraio scorso, aveva lo stesso contenuto, ma è stata completamente ignorata dall’amministrazione. Adesso, però, la situazione appare diversa. Ieri c’è stata una protesta che rischia di estendersi a macchia d’olio, se il progetto di pedonalizzazione dovesse andare avanti. I commercianti sono esasperati per una crisi economica durissima e temono che con la chiusura di corso Vittorio la situazione possa peggiorare. I cartelli con la scritta «Ci state facendo morire» esposti in aula sono stati emblematici. Dalla loro parte si sono schierate anche le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti. C’era pure l’associazione di via Fabrizi.
La seduta straordinaria, voluta dal centrosinistra, per discutere del progetto di corso Vittorio è cominciata con l’intervento dei politici. «Corso Vittorio non può permettersi nemmeno un giorno di chiudere», ha avvertito Di Pietrantonio (Pd), «siamo 21 presenti, da questo consiglio oggi esce una maggioranza alternativa». Di Pino (Pdl) ha giustificato così la sua presenza. «Confermo le mie perplessità sul progetto, ma è necessario un confronto, che l’assessore Fiorilli si è detto disponibile ad intraprendere». «I consiglieri di maggioranza, con la loro assenza, hanno mancato di rispetto istituzionale ai tanti commercianti presenti», ha osservato Pignoli (Fli). «Siamo contrari a qualsiasi tipo di pedonalizzazione di corso Vittorio», ha aggiunto Dogali (Udc). Poi, il consiglio ha consentito ai commercianti di parlare. Il primo intervento è stato quello dell’ex consigliere del Pdl ed ex deputato Raffaele Delfino. «Sono qui perché cogestisco un esercizio», ha detto, «questa operazione di corso Vittorio serve solo per far passare il filobus. È la Gtm che comanda a Pescara». «Oggi ho fatto un giro per i negozi ed erano vuoti», ha sottolineato il presidente di Confcommercio Ezio Ardizzi, «non fate morire il commercio». «Questa è la strada più importante della città», ha fatto notare il presidente della Confesercenti Bruno Santori, «non è pensabile di stravolgere l’economia cittadina senza un progetto complessivo». «Questa città sta morendo», ha concluso Giacomo Genchi, dell’associazione di via Fabrizi, «vogliamo risposte concrete, altrimenti i negozi se ne andranno».
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