Costruttore indagato per corruzione

Tangenti a Spoltore, accuse a Sborgia per i sottotetti trasformati in appartamenti

PESCARA. Pressioni dell'ex sindaco Pd di Spoltore Franco Ranghelli per assumere i protetti dei politici alla casa di riposo comunale della frazione di Caprara. A rivelarlo agli agenti del corpo forestale è l'imprenditore di Arezzo Daniele Mazzetti, a capo della cooperativa Agorà di Pescara che gestisce la struttura. Le dichiarazioni di Mazzetti, ascoltato come persona informata sui fatti, costano a Ranghelli un'altra accusa di concussione che si somma alla corruzione già contestata per il cambio del Prg, per la costruzione di due torri lungo il fiume Pescara, per l'accordo di programma tra Comune e una società per ampliare il cimitero, per le proroghe dell'appalto rifiuti, pubblicità e riscossione tributi e per la realizzazione del centro commerciale CityModa, oggetto di uno stralcio dell'indagine.

Ora, per l'accusa, la deposizione di Mazzetti conferma il quadro emerso dalle intercettazioni ambientali e telefoniche: assunzioni spartite tra gli amministratori per ottenere «la chiara utilità di vantaggi in termini di ritorno politico e di consenso elettorale».

INCHIESTA.
L'inchiesta sul presunto malaffare di Spoltore - esplosa il 26 luglio dell'anno scorso con l'arresto ai domiciliari di Ranghelli, dell'ex presidente Pd del consiglio regionale Marino Roselli e del manager dei rifiuti dello Sdi Luciano Vernamonte - è quasi alla fine: il pm Gennaro Varone è pronto a firmare l'avviso di conclusione delle indagini. Sono sedici gli indagati e tra questi spunta anche il costruttore Marcello Sborgia. L'iscrizione sugli registro degli indagati di Sborgia, per corruzione, ruota intorno ai locali di sgombero trasformati in appartamenti-mansarde.

SBORGIA.
Di Sborgia si parla anche in un rapporto della forestale sulla «cabina di regia», l'organo parallelo ideato da Ranghelli per le decisioni su Spoltore: la «cabina di regia», dice l'informativa, è «basata su un patto intervenuto tra amministratori pubblici deputati alla rappresentanza dell'ente locale e persone estranee all'amministrazione - tra tutti spiccano due nomi, Vernamonte e Roselli - con il solo scopo di stabilire, preventivamente e al di fuori di ogni dettame di evidenza pubblica, le future decisioni della giunta e del consiglio comunale».

FAVORI.
«Questa attività parallela», continua il rapporto della forestale, «ha come unico scopo quello di attribuire illeciti vantaggi e utilità ai componenti della cabina stessa e indirettamente ad alcuni imprenditori, tra i quali spiccano Alessandro D'Onofrio, Luigi Zampacorta e Sborgia di cui l'architetto Roselli ha curato e cura tutt'ora la progettazione di importanti opere edilizie, soprattutto residenziali».

ASSUNZIONI.
Nell'inchiesta che viaggia verso la conclusione entrano, poi, le assunzioni di parenti e amici divise tra i politici per ottenere «consenso». Della casa di riposo si parla ancora nell'informativa della forestale: «Il sistema adottato per la scelta è semplice», fanno notare gli investigatori, i politici «valutano solo ed esclusivamente l'appartenenza politica». Il rapporto prosegue: «Che Ranghelli utilizzi il sistema della raccomandazione per ottenere utilità in termini di ritorno politico ed elettorale, si desume oltre che dalle intercettazioni, anche da prove documentali. Si pensi al rinvenimento dentro l'auto di Ranghelli di 345 curriculum e su alcuni è riportata la locuzione "casa di riposo"». Ma l'aspetto inedito è la denuncia di Mazzetti che rivela di aver assunto personale su indicazione di Ranghelli. La forestale sottolinea: «Che il sindaco sia aduso a chiedere voti in cambio di posti di lavoro si desume dal rinvenimento di un bloc-notes con un elenco di nomi di persone con indicato, a fianco di ogni nome, la locuzione "chiedere voto"».

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