Covid, l’analisi di Fazii: a Pescara sarà un’estate a basso rischio di contagi

5 Giugno 2023

Il virologo: «Emergenza finita, ma i fragili devono rifare il vaccino» Pronte seimila dosi ma quasi nessuno le richiede: solo 10 a settimana

PESCARA. Meno di dieci vaccinazioni anti Covid a settimana negli ultimi mesi. Oltre seimila dosi immagazzinate nei frigoriferi della Asl e pronte per essere utilizzate nel corso dell’estate ma soprattutto nei mesi più freddi quando il virus, potenzialmente, potrebbe rialzare la testa e ricominciare a circolare. Prosegue, intanto, il calo dei contagi di Covid a Pescara e anche nel resto della regione.
NIENTE FILE Sono finiti i tempi in cui nei centri vaccinali si immunizzavano migliaia di persone al giorno, nel pieno della pandemia. Il coronavirus ora fa meno paura e comincia ad essere paragonabile ad una influenza, anche se si registrano casi di long Covid che colpiscono una persona su due con conseguenze che possono durare mesi e anche oltre. Il virologo Paolo Fazii, responsabile dell’unità operativa complessa di Microbiologia e virologia clinica dell’ospedale, invita alla cautela: «Si va verso una estate tranquilla ma il virus non è scomparso. Il caldo attenua la circolazione, si registrano pochi casi ma bisogna fare anche i conti con chi esegue i tamponi fai da te che sfuggono ai controlli». Secondo l’esperto è questa situazione a determinare «la maglia nera dei conteggi che non vengono resi noti: non è più come un tempo quando eravamo virtuosi con i tamponi». Nella conta dei colpiti dalla malattia paradossalmente «fanno testo i morti e i ricoverati nelle terapie intensive e i numeri sono scarsi».
GLI ULTIMI DATI Secondo il bollettino della Regione Abruzzo di due giorni fa, la pressione ospedaliera si è abbassata a 54 pazienti ricoverati in area contro i 63 del 26 maggio scorso, uno solo in terapia intensiva, per altri è sufficiente l’isolamento a domicilio. «A rischio i soggetti fragili», prosegue il virologo, «diabetici, obesi, immunodepressi». La situazione, riflette Fazii, «migliora in estate, al netto di una mutazione virale imprevedibile il caldo porta maggiore tranquillità fino in inverno quando si dovrà fare attenzione perché il virus non è scomparso del tutto. E se il numero delle vaccinazioni continuerà ad abbassarsi, si arriverà “scoperti” nei mesi più freddi e a farne le spese saranno i soggetti più a rischio». Fazii ricorda all’utenza che «fino al 31 dicembre c’è l’obbligo di indossare la mascherina in ospedale», secondo le disposizione del ministro Orazio Schillaci.
RISCHI PER IL FUTURO Ma quanto è alto il rischio di una nuova pandemia a breve termine? «Statisticamente le pandemie avvengono ogni 8 anni circa, abbiamo combattuto con la Sars 1 nel 2003; con la Mers Cov nel 2011 e la Sars Cov 2 nel 2019», risponde Fazii. Il consiglio del virologo è dunque quello di non abbassare la guardia e «riprendere a fare le vaccinazioni». Che al momento toccano quota «meno di 10 a settimana» rivela Graziella Soldato, direttore dell’unità operativa complessa Igiene Epidemiologia e Sanità dell’ospedale pescarese, «abbiamo a disposizione oltre seimila dosi di vaccino, i pediatrici li condividiamo con le altre aziende sanitarie».
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