Crescono le imprese abruzzesi

Boom di iscrizioni in provincia dell’Aquila. Ma soffre l’artigianato

PESCARA. Cresce in Abruzzo il popolo delle partite Iva. Nel corso del 2009 l’anagrafe delle imprese della Regione ha registrato 9.883 nuove iscrizioni, che al netto delle 9.045 cancellazioni presenta un saldo attivo di 838 imprese in più. La Regione supera così le 150mila imprese iscritte. Il dato è di Unioncamere.

Dietro al saldo generale, tuttavia, si muovono le diverse anime dell’imprenditoria italiana e abruzzese: da un lato continua la dinamica positiva delle società di capitali, dall’altro, la crisi sembra acuire le difficoltà delle imprese più piccole, soprattutto quelle di tipo individuale, in particolare di quelle artigiane che presentano in Abruzzo un saldo negativo di 134 imprese. Infatti a fronte di 2771 iscrizioni nel comparto artigiano, le cancellazioni sono state 2905, all’interno di uno stock di imprese pari a 36.307 unità, con un tasso di crescita negativo del -0,37%.

Nonostante questi numeri il tasso complessivo di crescita della regione è stato tra i più alti in Italia. E se si esamina l’andamento provinciale si scopre che è la provincia dell’Aquila a registrare l’incremento più forte, il quarto in Italia, pari all’1,40%, contro l’1,70% registrato dalla provincia di Milano, la più brillante in termini di crescita. Un aumento da ricondurre chiaramente alle attività legate alla ricostruzione post-terremoto.
Un dato particolare e in controtendenza rispetto a quello nazionale è la sofferenza del comparto della cooperazione che in Abruzzo presenta un saldo negativo di 3 unità (2.821 quelle registrate) contro una buona performance registrata a livello nazionale.

«Il sistema produttivo abruzzese, nonostante il sisma dello scorso 6 aprile, dà confortanti segnali di ripresa», è il commento di Angelo Taffo, presidente regionale di Confartigianato Abruzzo. «Nel 2009 la regione è balzata ai primi posti, in Italia, per incremento percentuale di imprese iscritte rispetto all’anno passato, insieme a Piemonte, Lombardia, Toscana,Umbria, Lazio, Campania e Calabria». Per Taffo «il 2009 è stato un anno di svolta, problematico, ma anche pieno di obiettivi centrati. Dai dati di InfoCamere, infatti, emerge che tutte le province abruzzesi hanno registrato un aumento del numero di imprese. Il dato che colpisce è l’incremento rilevato nella provincia dell’Aquila: con 427 nuove imprese, pari all’ 1,70%, il territorio aquilano ha registrato un valore di crescita nettamente superiore a tutte le altre province abruzzesi. Anche se il segno meno accompagna il settore dell’artigianato» spiega Taffo «per Confartigianato Abruzzo la tenuta complessiva del comparto è stata buona. In realtà temevamo la chiusura di moltissime attività, in particolare di quelle dell’area del cratere».

Per Daniele Giangiulli, segretario regionale di Confartigianato, bisogna ora «eliminare ogni freno alla competitività delle imprese abruzzesi». Giangiulli auspica che «il governo regionale si impegni a ridurre drasticamente la spesa sanitaria e a sostenere le piccole e medie imprese, così come promesso in campagna elettorale». Secondo Unioncamere il miglioramento del quadro rilevato «deve essere consolidato in fretta, innanzitutto ripristinando un regime di normalità nel rapporto banca-impresa». (cr.re.)