Crisi alla Provinciail Pd chiede a Testadi andare a votare

Il capogruppo del Pd Antonio Di Marco (foto) lancia la sfida al centrodestra: "Testa non ha più i numeri per govarnare, ora si dimetta e si torni alle elezioni. Maggioranza troppo frammentata per andare avanti"

PESCARA. Il Pd è pronto ad andare a votare per la Provincia. Lo ha annunciato ieri il neo capogruppo Antonio Di Marco commentando la crisi politica esplosa alcuni giorni fa, quando Lino Ruggero ha lasciato la lista civica di Carlo Masci, Pescara futura, facendo scendere la maggioranza a 12 consiglieri, lo stesso numero dell'opposizione. Il centrosinistra invita il presidente della Provincia Guerino Testa a dimettersi per lasciare la parola agli elettori. «I problemi che ci sono», ha detto Di Marco, «sono tutti di questa maggioranza, frammentata, divisa e priva di progetti e strategie condivise. Noi non siamo attaccati alle poltrone e lo dimostra il fatto che ho già dichiarato più volte che siamo pronti ad andare al voto». «Vogliamo dare alla Provincia», ha proseguito il capogruppo del Pd, «un governo capace di amministrarla, coeso, in grado di dimostrare ai cittadini che gli enti in cui operiamo non sono il male assoluto, l'emblema degli sperperi della politica, ma organismi fondamentali, un punto di riferimento per territori vasti».
Di Marco ha, quindi, sferrato un duro attacco a Testa. «Non apprezziamo la filosofia del presidente, il quale risponde ai consiglieri che chiedono di ripristinare un'agenda delle priorità, più pianificazione e interventi concreti, con una biasimevole tratta del bestiame». «Se Testa non ha i numeri per governare», ha osservato il capogruppo, «deve farsi da parte, non può pensare che un semplice rimpasto di giunta risolva i gravi problemi strutturali che ci sono all'interno della sua amministrazione. Il valzer delle poltrone non azzererà la crisi della sua maggioranza, ma ritarderà solo una fine ormai scontata».
«Il Pd», ha concluso Di Marco, «è pronto ad andare al voto e ci aspettiamo, quindi, una presa di posizione forte da parte di tutti quei consiglieri che credono che Pescara meriti molto di più».
Pesanti le critiche giunte anche dal capogruppo di Fli Gianni Teodoro. «Con l'annuncio di voler rimettere alle segreterie dei partiti la decisione sui cambiamenti da apportare nella composizione della giunta provinciale», ha affermato, «il presidente Testa ha di fatto abdicato al suo ruolo politico, dimostrando di non avere alcuna strategia, né alcuna autorevolezza nell'affrontare la crisi drammatica che è esplosa all'interno del centrodestra alla Provincia». Le conclusioni di Teodoro sono le stesse di Di Marco. «Per questa ragione», ha sottolineato, «l'unica soluzione per uscire dalla crisi passa attraverso le dimissioni del presidente, politicamente inconcludente e il ritorno immediato alle elezioni». Ma il centrodestra non è intenzionato a mollare. Nei prossimi giorni, si dovrebbe svolgere una nuova riunione di maggioranza per cercare di far rientrare la crisi. Il consigliere dissidente Lino Ruggero ha dettato le sue condizioni per rimanere nella coalizione. Pretende che vengano ridefinite le priorità nel programma di governo della Provincia.

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