D’Alonzo: stop al monopolio il Palaroma tornerà al Comune

Ecco il programma dell’assessore: «Contratto rescisso con il Città di Montesilvano, si cambia Via ai lavori al Palasenna e il centro Trisi riaprirà al completo. Nuovi spazi per le società»

MONTESILVANO. «Fare l’assessore allo Sport nella mia città è un po’ come giocare in Nazionale per un calciatore». Parola di Enea D’Alonzo, nuovo assessore allo Sport dopo l’azzeramento della prima giunta Di Mattia. Primo degli eletti nell’Idv con 281 voti, D’Alonzo è soprattutto un uomo di sport: ha giocato a calcio e a calcio a 5 e, per passione, fa l’allenatore. Ora, in cima al programma politico di D’Alonzo c’è il Palaroma.

Quali sono i suoi programmi per lo sport?

«Il mio primo impegno sarà quello di ridare il Palaroma a tutte le associazioni sportive della città. Montesilvano è cresciuta tanto ma mancano ancora tanti servizi per lo sport e le 104 società iscritte all’albo comunale sono costrette a pagare per usare strutture private. Ecco perché mantenere ancora il palasport nelle mani di una associazione soltanto non può essere più tollerabile».

Il contratto tra Comune e società Città di Montesilvano, squadra di serie A di calcio a 5, è valido fino al 2018. Come farà, con 5 anni di anticipo, il Comune a rientrare in possesso del Palaroma?

«Non c’è tanto da spiegare: l’articolo 10 dice che in caso di mancato pagamento dei canoni, appena 2.400 euro all’anno e ricordo che luce, acqua e gas sono a carico del Comune, il contratto si risolve di diritto. Alla fine dei campionati dilettantistici, dopo la procedura bonaria già avviata porteremo avanti, se necessario, un iter giudiziario per riprendere le chiavi. Per i tecnici comunali, il Palaroma è già nella piena disponibilità del Comune ma, fino alla fine dei campionati con lo spirito di evitare problemi a tutte le squadre che si allenano e giocano al Palaroma, resteremo fermi. Comunque, ci tengo a ribadire che non sono io a schierarmi contro il Città di Montesilvano: anche il mio predecessore Ottavio De Martinis (Pdl) aveva riconosciuto che quel contratto non era più percorribile e grazie ai suoi primi solleciti, noi abbiamo portato avanti la procedura. Un contratto sfavorevole per il Comune è destinato a diventare nullo, non l’ho inventato io ma il premier Mario Monti. Se in passato c’è stata una cattiva poltiica che non ha guardato al benessere dei cittadini ma soltanto a interessi di parte e per accrescere il proprio potere, quei tempi sono passati. Io a quelle condizioni il Palaroma non l’avrei mai dato in gestione: non si possono ricevere solo 2.400 euro all’anno e poi tutte le spese ricadono sul Comune e lo stesso Comune non ha diritto a un centesimo sugli introiti delle manifestazioni e pubblicitari. Basti pensare che un’associazione che si allena al Palaroma solo due volte a settimana per 10 mesi, deve pagare al Comune circa 1.800 euro a fronte dell’intera disponibilità al Montesilvano per 2.400. Serve un nuovo bando per la gestione oppure più società si potrebbero unire per gestire gli impianti sportivi».

Il presidente Antonio Iervolino ha detto che il Città di Montesilvano potrebbe andare via. Le dispiace?

«Ci dispiace, certo, ma non possiamo regalare un palasport soltanto per farli restare. Sicuramente, il Montesilvano avrà i suoi spazi ma io devo dare una risposta a tutte le società. Il Comune vuole che il Montesilvano resti a Montesilvano ma non alle condizioni di quasi monopolio di oggi: non siamo nella condizione di subire ricatti dai figli perché, per noi, i figli sono tutti uguali e tutti hanno diritto a un tozzo di pane. Non si può dare una pagnotta intera al Montesilvano e lasciare che gli altri muoiano di fame. Ma il Comune non vuole riprendersi soltanto il Palaroma».

Quali sono gli altri programmi?

«Il centro Trisi, chiuso per problemi documentali, è stato riaperto per metà e l’altra metà riaprirà il prossimo 15 aprile. È chiaro che la gestione non può restare per sempre al Considan, ente in liquidazione».

E il Palaconsorte?

«Lo stesso 15 aprile partiranno finalmente i lavori. Si è perso tempo, troppo, perché la prima ditta ha rinunciato all’appalto e abbiamo dovuto far scivolare la graduatoria. Comunque, i lavori dureranno 66 giorni lavorativi e contiamo di riaprire il palazzetto di via Senna a settembre in tempo per l’inizio della stagione sportiva 2013/2014».

Quest’anno tra Palasenna chiuso per lavori e centro Trisi chiuso per mancanza di documenti, è stato nero per le società. Quale sarà il futuro?

«È stato un anno difficile perché nel momento del bisogno si è sentita la mancanza di un impianto sportivo comunale, ristrutturato con i soldi di tutti i montesilvanesi, e quando abbiamo chiesto una collaborazione al gestore ci è stata negata. Non vogliamo fare un guerra contro nessuno: se prima la gestione degli impianti sportivi è stata affidata con un indirizzo sbagliato, oggi è il caso di rivedere tutto perché la città è cresciuta così come sono aumentate le società».

Lei torna ancora sul Palaroma. Visto che è anche allenatore di una squadra di calcio a 5 in serie B, la Real Dem, non è che dietro questa storia c’è troppa rivalità?

«Dal 1994, mi impegno con i settori scuola calcio di società importanti. Il calcio a 5 per me è un modo per stare insieme e crescere perché lo sport, a livello dilettantistico, è soprattutto un fattore di aggregazione sociale. La rivalità c’è ma soltanto in campo, guai se non fosse così».

Passiamo alle altre palestre, quella della scuola media Silone si allaga quando piove e quella della media Villa Verrocchio è rimasta chiusa più di un mese per lavori di amministrazione: ora cosa farà il Comune per queste strutture?

«Per le palestre saremo più attenti nell’ordinaria manutenzione. Ma è un onere che dovrebbe riguarda non soltanto noi ma anche le scuole».

Il sindaco Attilio Di Mattia ha detto che lei gli ha aperto un mondo nuovo?

«È stata una frase che mi ha colpito. Il sindaco vedeva lo sport come un business ma, adesso, ha capito che tra i dilettanti è tutto il contrario e si fatica per passione, quasi da volontari. Dietro lo sport c’è una forte componente sociale e Di Mattia ha capito che non si fanno affari nel mondo delle associazioni anche se il caso del Palaroma, con un contratto sfavorevole e pochi introiti per il Comune, potrebbe far pensare al contrario».

Cosa promette alle società?

«Più spazi e disponibilità di orari anche se non posso promettere mari e monti. Comunque, la mia porta sarà sempre aperta e sarà così anche per il Città di Montesilvano». ©RIPRODUZIONE RISERVATA