Il cantiere in corso d'opera in via Primo Vere nell'estate 2014

PESCARA

Da storico villino a villa e cemento, la Cassazione dà lo stop. E crea il precedente

Mercoledì alle 11 all'Aurum l'associazione Ville e Palazzi dannunziani, Italia Nostra e Comitato abruzzese del paesaggio illustrano la sentenza della Corte suprema che condanna gli abusi edilizi di via Primo Vere

PESCARA. "Il lungo processo penale intentato dall’architetto Anita Boccuccia, da Italia Nostra e dal Comitato Abruzzese del Paesaggio contro i responsabili della illegittima demolizione e ricostruzione difforme su via Primo Vere, nello storico quartiere della Pineta di Pescara, si è concluso nella Suprema Corte di Cassazione con la condanna degli imputati. Essi dovranno ora provvedere all’abbattimento del manufatto abusivo, oltre che al pagamento di tutte le spese processuali". Così recita il comunicato diffuso dagli architetti Anita Boccuccia dell'associazione Ville e Palazzi dannunziani, Massimo Palladini, presidente della sezione Italia Nostra “L.Gorgoni” Pescara, e Ettore Licursi, Presidente del Comitato Abruzzese del Paesaggio che hanno indetto una conferenza stampa per domani (mercoledì) alle 11 nella sala Cascella dell'Aurum per illustrare la sentenza della Cassazione che condanna gli abusi edilizi di Via Primo Vere in Pescara.

"La sentenza pone un punto fermo nella lunga lotta per la difesa del quartiere", prosegue la nota, "e, in generale, dell’edilizia storica a Pescara, dove questo patrimonio è continuamente sotto attacco. In presenza della frequente inosservanza di regole, vincoli , statuizioni del Piano paesistico regionale, la edilizia storica cittadina ha bisogno di nuove tutele da introdurre rivedendo le norme di Prg, secondo il principio di convergenza tra l’azione della soprintendenza e quella della disciplina urbanistica ordinaria. Su questo le associazioni vigileranno e già altri casi sono stati contestati anche in via giudiziaria. Facciamo appello perché i poteri pubblici vogliano muoversi nella direzione della salvaguardia attiva. Di seguito riportiamo  gli estremi principali del caso felicemente concluso e di un altro di cui stiamo seguendo l’iter giudiziario.

I villini in via Primo Vere nell'estate del 2003

La nuova costruzione a gennaio 2018
"Il primo caso riguarda un villino in viale Primo Vere 13. "Contro l’arbitrio e lo scempio edilizio la sentenza di Cassazione Processo 4428/12: demolizione Villino Viale Primo Vere 13, Pescara - pone lo stop definitivo. La sentenza  "farà giurisprudenza", come si dice in gergo giuridico ed illuminerà i prossimi contenziosi. Dopo 18 lunghissimi anni con molti colpi di scena, rinvii estenuanti, la giustizia stabilisce la illegittimità dei 3 permessi a costruire rilasciati dal Comune di Pescara: il 1° permesso, la variante in sanatoria, la variante sostanziale. Privato ed, ahimè, uffici preposti si sono mossi cercando di sanare l'abuso evidente. Per quanto riguarda l'altezza c’è un aumento dai 5,30 metri del villino preesistente ai 10,00 del nuovo fabbricato; per le irregolarità in planimetria : sul  lato strada  si registra un avanzamento di circa 3,40 metri e su entrambi  i lati di circa 1,00; per la sagoma: il tetto del villino era a padiglione, mentre nel nuovo fabbricato è curvilineo. Il villino del 1926 era ad 1 piano più lo scantinato, il nuovo edificio è composto da un seminterrato, il piano terra, il 1° piano e l'attico; totale 4 livelli. Infine, è stata innalzata la quota di calpestio esterna di circa 1,00 metro, per camuffare l’altezza totale del fabbricato con materiale di riporto. Per il villino i dati dello stato di fatto sono stati tratti e sono riscontrabili dall'Archivio di Stato. Questi i principali riferimenti normativi: Leggi di tutela; D.M.13-5-1965 quartiere Pineta, Prg art.31 sottozona B1 conservazione, Piano Paesaggistico ambito A1-2. Costituzione: Arch. Anita Boccuccia. Associazioni: Italia Nostra, Comitato Abruzzese del Paesaggio.
Secondo caso. Apertura nuovo processo penale del 20-09-2021  per la demolizione di un villino anni ’20 ad un piano abbattuto in via F. Di Iorio; era prevista la demolizione di un secondo villino, ora bloccata. Il permesso era relativo alla costruzione di un nuovo fabbricato multi piano, sull’area prima  occupata, complessivamente, dai due villini. Costituzione: Italia Nostra. Su questo e sui pericoli che ancora incombono sul patrimonio storico si parla con l'intervento dell’avvocato Gerardo Mariano Rocco di Torrepadula che ha condotto magistralmente questa lunga vertenza giudiziaria".