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Dal tennis alla televisione, le tante vite di Panatta: nessun rimpianto, mi diverto

12 Settembre 2025

A 75 anni fa l’opinionista e gioca a golf: «Sinner e Alcaraz sono giovani, hanno ancora margini di miglioramento e attirano tifosi e praticanti»

Tennista, pilota motonautico, allenatore di tennis e telecronista italiano. Sempre sulla cresta dell’onda. Oggi a 75 anni è un apprezzato opinionista televisivo: alla Domenica Sportiva della Rai unisce leggerezza e competenza, non solo tennistica. Sì, perché Adriano Panatta ne ha per tutti anche perché nella vita non si è fatto mancare nulla. Tutti però lo ricordano per il suo passato nel tennis. Prima di Sinner la racchetta in Italia era nelle mani di Adriano Panatta che aveva raccolto l’eredità di Nicola Pietrangeli. La Coppa Davis del 1976. È l'unico tennista italiano ad avere vinto gli Internazionali d'Italia e il Roland Garros nella stessa stagione (1976). È stato numero 4 del mondo, ma, soprattutto, un personaggio anche fuori dal campo. Bell’uomo: la storia d’amore con Loredana Bertè ha riempito i rotocalchi. Primo matrimonio negli anni Sessanta con Rosaria Luconi, da cui sono nati i figli Niccolò, Alessandro e Rubina Panatta. Dopo la separazione, dal 2014 Panatta è legato all'avvocato Anna Bonamigo, con cui si è sposato nel 2021 e con cui vive a Treviso.

Adriano Panatta, oggi che cosa fa? Di che cosa si occupa?

«Gestisco a Treviso l’Adriano Racquet Club, un progetto che mi sta molto a cuore perché unisce la pratica sportiva al benessere, con l’obiettivo di permettere alle persone di condividere momenti di socialità praticando sport e vivendo in modo spensierato all’interno del nostro club».

Quante vite riconosce di aver vissuto finora?

«Se penso alle tante cose che ho fatto nel corso del mio vissuto posso dire che ho cercato di seguire le mie passioni divertendomi. Lo sport come qualunque altra attività necessita di impegno, di dedizione, di tenacia ma anche di un coinvolgimento sereno».

Fosse nato qualche decennio dopo sarebbe diventato milionario … Ha un rimpianto per la sua carriera?

«Nessun rimpianto, ho fatto sempre ciò che mi ha divertito e reso felice».

Con Paolo Bertolucci le gag sono preparate?

«Chi ci conosce bene sa che io e Paolo siamo due persone molto spontanee, ci conosciamo da moltissimo tempo, ci viene naturale essere così come siamo».

Domandona: più forte Sinner o Alcaraz?

«Sono due campioni, dentro e fuori dal campo, lo hanno dimostrato negli ultimi anni, entrambi possiedono caratteristiche tecniche e fisiche impressionanti e soprattutto sono molto giovani quindi hanno tutto il tempo per poter crescere e raggiungere obiettivi importanti».

Il punto di forza e il punto debole dei due campioni?

«Jannik è veramente impressionante quando riesce ad imporre il proprio gioco. Alcaraz invece riesce ad avere più soluzioni tecniche ed ha un fisico incredibile, fa recuperi quasi impossibili, arriva su palle inarrivabili e non solo ci arriva ma ne ha pure il controllo. Lo abbiamo visto nella finale degli US Open. Jannik quando il tennista spagnolo mette in mostra velocità e soluzioni tecniche va in difficoltà. Questo non toglie che entrambi siano due atleti con un talento incredibile e soprattutto sono due bravissimi ragazzi».

Sinner-mania e crescita esponenziale dei praticanti: è il momento migliore della storia del tennis italiano?

«E’ indubbiamente un momento molto vivace per il tennis italiano: l’esempio dei nostri giovani atleti è sicuramente uno stimolo per tante persone che si avvicinano a questo sport».

Ora c’è la Coppa Davis, l’Italia può rivincere il trofeo?

«Una competizione certamente molto impegnativa».

Quale altro sport lo appassiona?

«Oggi mi diverto con il golf».

Quando ha scoperto di aver le qualità per fare l’opinionista televisivo?

«Io sono sempre stato me stesso, dentro e fuori dal campo, in televisione come nella vita di tutti i giorni».

Per quale squadra tifa e perché?

«E’ risaputo che sono legato calcisticamente alla Roma».

Che cosa la lega all’Abruzzo?

«E’ una regione che amo molto, ci vengo sempre volentieri».

Un talento del tennis su cui puntare per il futuro?

«Fortunatamente nell’ultimo periodo si stanno affermando ottimi tennisti italiani, è un bel segnale».

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