«Dal voto mi aspetto la liberazione della città»

20 Maggio 2014

Montesilvano, il candidato a 5 Stelle Anelli: «Andrò al ballottaggio con Maragno e mi piacerebbe essere ricordato come il sindaco che ha riaperto la pineta»

MONTESILVANO. «Ho un gran desiderio di riprendermi il futuro che ci hanno derubato con anni di politiche che non guardano per generazioni. Il Comune è la nostra realtà e governarlo è quello che faremo in un futuro prossimo, che inesorabilmente si avvicina». Così si presenta, sul blog del Movimento 5 Stelle di Montesilvano, Manuel Anelli, candidato sindaco dell'omonima lista per la seconda volta consecutiva. Anelli, studente universitario di Tecniche di Radiologia medica per immagini e Radioterapia, con i suoi ventidue anni è il candidato più giovane dei sei in gara alla carica di primo cittadino.

Se dovesse diventare sindaco, quale sarebbe il suo primo provvedimento?

«La prima cosa che farei, anche se non c'è una sola priorità, sarebbe la gestione dei rifiuti con la bonifica ambientale e del fiume Saline per evitare un'emergenza sanitaria questa estate. Inoltre proporrò un contratto per il compostaggio domestico che mi permetterà di ridurre del 30% la futura Tasi, visto che qui abbiamo ancora pagato la Tarsu. Con il compostaggio avremo un risparmio di due milioni di euro, soldi che rimetteremo nelle tasche dei cittadini con l'obiettivo di ridurre la tassazione».

Perché un elettore dovrebbe scegliere di votare proprio per lei?

«Perché, come due anni fa, anche in questa campagna elettorale continuo a non chiedere voti. Stiamo solo facendo capire chi siamo noi e sono convinto che avremo il più alto risultato in Abruzzo come M5S. I cittadini ci riconoscono e sono le persone a venire da noi, non il contrario».

Perché gli elettori dovrebbero scegliere la vostra proposta?

«Perché anche se il centrosinistra ha dissanguato Montesilvano, con la giunta Di Mattia, che è stata la peggiore degli ultimi vent’anni, e il centrodestra che non ha mai governato, scegliere noi non vuol dire puntare sui meno peggio, ma votare per i migliori».

Quale sarà lo sfidante più ostico?

«Sono sicuro del ballottaggio con Maragno, apprezzo Colazzilli, persona di sani principi e anche Forconi si sta dimostrando all'altezza della situazione. Cerco di non parlare degli altri, noi dobbiamo pensare a ricostruire».

Cosa risponde a chi afferma che lei sarebbe troppo giovane per fare il sindaco della quarta città d'Abruzzo?

«Mi sono stufato di sentire discorsi di questo tipo, qui non stiamo parlando solo di Manuel Anelli, ma di un sindaco che avrà una squadra di governo. Ho già dimostrato il mio valore in Consiglio comunale, con l'opposizione che seguiva le mie votazioni. Ho fatto il record di presenze con 68, Maragno solo 31. Il nostro ideale è quello di rinnovare un sistema gerontocratico fatto di dinosauri che hanno distrutto la città».

Se fosse proprio lei il nuovo sindaco per cosa vorrebbe essere ricordato?

«Non vorrei essere ricordato per opere pubbliche mai completate, mi piacerebbe esserlo per la riapertura della pineta, come colui che è riuscito a riappropriarsi del PalaCongressi, per aver piantato diecimila nuovi alberi, per la qualità della vita, dell'aria e dell'acqua. Come uno che arriva al cuore della gente. Come il sindaco che arrivò al primo Consiglio comunale a piedi scalzi, come segno della mia opera di servizio verso la comunità, e come colui che aveva sempre la finestra del suo ufficio aperta, perché la stanza del sindaco è dei cittadini».

Rispetto all'ultima giunta, mi dica tre cose che con lei cambierebbero?

«Gli assessori verranno scelti in base al curriculum, accorperemo gli assessorati Urbanistica e Lavori Pubblici, poi creeremo un ufficio Europa capace di intercettare tutti i bandi anche di aiutare le start-up cittadine».

Cosa si aspetta da queste elezioni?

«La liberazione della città».

Il suo miglior pregio?

«La tenacia».

Il peggior difetto?

«La testardaggine».

Due aggettivi che la descrivono?

«Passionale e dotato di una grande volontà».

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