Di Biase lascia la delega al patrimonio storico

Il capogruppo Udc, sempre più vicino a D’Alfonso, accusa l’amministrazione: «Non mi ha ascoltato»

PESCARA. Il capogruppo dell’Udc Licio Di Biase ha voltato definitivamente le spalle al sindaco Luigi Albore Mascia e gli ha riconsegnato la delega al «Recupero e alla valorizzazione del patrimonio storico della città», che gli era stata conferita a gennaio dallo stesso primo cittadino.

A detta del capogruppo, «le sollecitazioni in merito alla risoluzione di alcuni problemi non sono state tenute in considerazione dall'amministrazione». Ma l’iniziativa sembra avere un’impronta soprattutto politica. Di Biase è tra gli esponenti dell’Udc che hanno detto no a un secondo mandato di Mascia. Inoltre, Di Biase non nasconde il fatto di aver avuto alcuni incontri con il candidato Pd alla presidenza della Regione Luciano D’Alfonso. E non è affatto esclusa un’alleanza tra i due, in vista delle elezioni.

Comunque, il capogruppo Udc ha voluto spiegare in una lettera indirizzata a Mascia le ragioni della riconsegna della delega. In particolare, Di Biase si è soffermato sulla mancata apertura del teatro Michetti ristrutturato, del Parco archeologico di Colle del Telegrafo, sulla gestione del Circolo Aternino, «di cui il Comune», ha scritto il consigliere, «sembra essere solo consegnatario della chiave». Sul progetto di recupero del mosaico romano, «le sollecitazioni sono rimaste prive di risposta». Di Biase ha parlato anche di «dissenso totale» per l'avvio della procedura per la costituzione della società per la realizzazione del teatro, «di stampo ottocentesco e che io non condivido, perché ritengo il progetto un semplice atto nostalgico riparatore di un delitto avvenuto oltre 50 anni fa, mentre oggi la città ha bisogno di altro».

Non si è fatta attendere la replica di Mascia. «Apprendo con rammarico e con una punta d'amarezza la decisione di Di Biase di riconsegnare la delega», ha detto, «un'amarezza che nasce dalla consapevolezza del rilievo di tale incarico e dell'ottimo lavoro che si stava svolgendo. Sono trascorsi solo pochi mesi da quando è cominciata l'opera di recupero e riscoperta delle gallerie sotterranee che collegavano l'antica Real Piazza, un'opera inevitabilmente lunga, laboriosa, ma che ero certo avrebbe determinato risultati importanti per la città». «Per tale ragione», ha concluso, «chiedo a Di Biase di dedicare alla vicenda un supplemento di riflessione, perché ritengo che gli interessi del territorio debbano andare oltre i personalismi, magari recuperando quella capacità di dialogo e di colloquio che sempre deve democraticamente caratterizzare una maggioranza».

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