Di Lorenzo replica alla Honda: “L’aumento? Lo ho meritato”

L’ex manager dello stabilimento di Atessa sulle accuse del colosso giapponese: “Sono sorpreso e arrabbiato, perché mi hanno dato un super bonus quando me ne sono andato?”
PESCARA. «Sono sorpreso e arrabbiato» dalla richiesta di danni da parte della multinazionale giapponese «per la quale ho lavorato per più di 30 anni». Così l’ex vicepresidente esecutivo della Honda Italia, in un’intervista pubblicata stamani dal quotidiano la Repubblica commenta la citazione per danni (quantificati in 10 milioni di euro) con l’accusa di un “sistematico comportamento illecito” per aver sottoscritto contratti milionari con aziende riconducibili alla sua famiglia.
Di Lorenzo parla della scelta di affidare il lavoro a ditte di proprietà della sua famiglia. «Quella holding esiste dal 2005, bastava fare una visura. I lavori affidati alle società citate dalla Honda avevano le capacità richieste, li sfido a dimostrare il contrario». Il manager abruzzese interviene a proposito di fatture gonfiate e inesistenti, citate in un dossier a suo carico. «Fossi stato questo manager disastroso, perché quando sono andato in pensione mi hanno dato un super bonus pari a un anno di stipendio (circa 280mila euro ndr).
Di Lorenzo, attuale presidente della camera di commercio di Chieti, interviene anche sulla scelta di auto-aumentarsi lo stipendio mensile. «Lo stipendio aumentato?», dice al giornalista Giuseppe Caporale, «Avevo i poteri per farlo, mi erano stati conferiti dagli stessi giapponesi che ora mi attaccano». Di Lorenzo afferma di aver seguito una procedura corretta e di essere pronto a dimostrarlo in tribunale. «E poi?», aggiunge, «sono troppi 2.500 euro in più al mese? Era solo un adeguamento del mio compenso». Infine, interviene anche su quel “grazie di cuore” che si è “auto-risposto”. «Ho risposto a me stesso così perché fa parte del mio modo di esprimermi, ci sono migliaia di mail che chiudo così».
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