Dirigente retrocesso Comune condannato a pagare i danni

Spoltore, sentenza del giudice del lavoro su un caso iniziato all’epoca della giunta Ranghelli

SPOLTORE. Spunta una spesa extra per il Comune, condannato dal tribunale a risarcire una dirigente, Sabrina Di Pietro, che ai tempi della precedente giunta era stata retrocessa e messa fare l’impiegata. Il giudice del lavoro Carmine Maffei ha addebitato all’ente anche le spese legali per la causa intentata dalla dipendente, che si è conclusa nei giorni scorsi con la pubblicazione del dispositivo della sentenza .

Non è stato ancora calcolato l’importo che l’amministrazione dovrà rimborsare alla Di Pietro, tornata al suo posto di dirigente durante il commissariamento del Comune. Per il risarcimento del danno da dequalificazione professionale il tribunale ha stabilito che il Comune deve pagare il 50% delle retribuzioni lorde percepite dalla dipendente nei mesi di demansionamento, dall’ottobre 2009 a ottobre 2011, compresi interessi maturati e tredicesime. La somma, tra spese legali e risarcimento, dovrebbe attestarsi sui 30mila euro.

Assistita dai legali Gabriele Silvetti e Alessandra Rullo, la Di Pietro è riuscita a far valere di fronte al giudice le sue ragioni contro il Comune, difeso dall’avvocato Lorenza Violante. L’avvio della vicenda risale all’autunno 2009, nel periodo della giunta del sindaco Franco Ranghelli, quando la Di Pietro, dopo tre anni trascorsi all’Aquila come direttore amministrativo della Asl, fece rientro a Spoltore, dove pur essendo dirigente di ruolo venne ridimensionata nelle sue funzioni e mandata con mansioni da impiegata nell’ufficio tecnico. La dipendente decise di fare ricorso contro Comune per il declassamento, iter giudiziario che si è concluso appunto con la sentenza della settimana scorsa. Attualmente la Di Pietro, reintegrata nel ruolo di dirigente nel novembre 2011 dal commissario prefettizio, è a capo del settore primo (scuola, contenzioso, servizi sociali e demografici).

Intanto in questi giorni, nell’ambito della riorganizzazione dell’ente, è stato costituito l’ufficio procedimenti disciplinari. «Si tratta di uno degli ultimi tasselli per completare la riorganizzazione della macchina amministrativa», afferma il sindaco Luciano Di Lorito. L’ufficio è composto dal segretario generale, dal dirigente del dipendente di volta in volta interessato dal procedimento disciplinare e dal dirigente responsabile del personale. In caso di assenza o impedimento che renda impossibile la costituzione dell’ufficio e, nel caso in cui il procedimento disciplinare interessi un responsabile di settore, il segretario provvede a individuare un altro dipendente con idonea qualifica, al quale poter affidare le stesse funzioni.

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