Dormitorio in centro con cento disperati 

PESCARA. Un dormitorio a cielo aperto. Tra le macchine parcheggiate sull’area di risulta a un passo dalla movida; nel giardino del terminal bus sotto le finestre dei residenti; vicino a un albergo...

PESCARA. Un dormitorio a cielo aperto. Tra le macchine parcheggiate sull’area di risulta a un passo dalla movida; nel giardino del terminal bus sotto le finestre dei residenti; vicino a un albergo aperto da appena tre mesi; nel tunnel della stazione. Sono quasi un centinaio i disperati accampati nel centro di Pescara: i più fortunati dormono sui materassi presi dai cassonetti dell’immondizia, gli altri stesi sui cartoni. La città è la loro casa senza un tetto e a ricordarlo c’è anche una targhetta di legno dimenticata in mezzo ai rifiuti abbandonati nel giardino del terminal bus e con una scritta dorata: «Proteggi questa casa». Sì perché per questi senzatetto, quasi tutti provenienti dalla Romania, gli angoli della città sono un pezzo di casa: accanto a un cartone steso in un’aiuola dell’area di risulta ci sono anche scopa e paletta per tenere pulito il posto in cui si dorme. E poi spazzolino e dentifricio, una bacinella gialla con una lametta, un’altra rossa con un cucchiaio, piatti e bicchieri di plastica, scarpe in fila e oggetti di tutti i giorni custoditi in sacchi neri della spazzatura.
Gli sgomberi non bastano: l’ultimo nel tunnel della stazione centrale che avrebbe dovuto ospitare il mercatino dei senegalesi riporta al 27 aprile scorso. Poco più di due mesi e il tunnel è ancora invaso da almeno una cinquantina di persone e arredato come un rifugio di fortuna: materassi, brandine, cartoni, scarpe affilate, bici da bambino e passeggino. Nel tunnel c’è chi dorme su una brandina insieme a un cane; chi cucina; chi lava i panni e li stende sulla recinzione da cantiere che avrebbe dovuto evitare le occupazioni abusive. All’ingresso, un cartello che sembra il riassunto della battaglia persa: «Si rende noto che nella giornata del 27 aprile dalle ore 7 avverranno le operazioni di smaltimento dei rifiuti depositati all’interno». Ecco: sono passati poco più di due mesi e siamo punto e a capo. Lunedì scorso, vigili urbani e operatori dell’Attiva hanno sgomberato e pulito il giardino del terminal bus ma, poche ore dopo, tutto è tornato come prima. Con un esposto mandato a questura, prefettura, carabinieri, polizia municipale e al Comune, l’ex consigliere Armando Foschi e l’ex consigliere di quartiere Benedetto Gasbarro hanno chiesto che il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si occupi della «situazione di totale abbandono in cui versa ormai, da giorni, la pinetina del terminal bus in cui regna il degrado».
Il sindaco Pd Marco Alessandrini, lo stesso che ha sgomberato il mercatino dei senegalesi il 18 maggio del 2016, parla di interventi quotidiani ma dice anche che il Comune da solo non ce la fa: «Combattiamo il degrado del centro cittadino ininterrottamente, lo facciamo con le nostre forze, chiedendo alla polizia municipale interventi e una presenza che i vigili urbani stanno assicurando nelle zone più a rischio, senza tralasciare la normale attività che il corpo svolge anche sugli altri fronti come i controlli amministrativi e commerciali e gli incidenti. Una pattuglia», assicura il sindaco, «è presente sempre, sia la mattina che la sera, nell’area di risulta mettendo in pratica tutto ciò che il decreto sulla sicurezza richiede: lì svolge sgomberi e controlli su persone senza fissa dimora che parcheggiano e dormono nei furgoni o nei giardinetti; attività di repressione contro i parcheggiatori abusivi tant’è che i sequestri degli introiti sono stati diversi e già acquisiti dall’erario; dispone Daspo in sinergia con la questura. Inoltre, i vigili provvedono alla bonifica delle aree occupate dagli accampati, con l’ausilio di Attiva quasi quotidianamente. I vigili rispondono alle tante segnalazioni che riguardano le persone che si accampano sotto i portici del centro, dove una volta sgomberati questi poi ritornano. Tutto questo, dal 1° luglio scorso, fino all’una di notte dal lunedì a giovedì compreso e fino alle tre di notte dal venerdì alla domenica».
Alessandrini afferma che i controlli sono costanti e non riguardano solo il centro: «Non avviene solo in centro, infatti il ritorno di senza fissa dimora e viandanti di altra natura deriva dalle operazioni che si svolgono anche sulle altre mete di ricovero dislocate su tutto il territorio della città. E perché non fosse solo repressione, abbiamo attivato anche le unità di strada che ogni notte girano con polizia municipale e assistenti sociali perché fra gli accampati ci sono anche minori». Ma il sindaco dice che il Comune non può arrivare ovunque: «Non possiamo agire da soli, sia per esiguità di numero che per competenze che, a volte, richiedono interventi di forze dell’ordine preposte al controllo del territorio e repressione dei reati».
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