Dragaggio dei fanghi Becci: vogliamo subito una data certa

In campo anche associazioni di categoria e ambientalisti Sopralluogo alla vasca di colmata dei tecnici dell’Ispra

PESCARA. «Vogliamo sapere quando si procederà al dragaggio e con quali modalità». L’ultimo appello del presidente della Camera di commercio, Daniele Becci, per la salvezza del porto di Pescara, è arrivato ieri. Con lui, i rappresentanti del mondo economico cittadino, gli ambientalisti e tante persone comuni. «Mi faccio portavoce dell'urlo dell'intera collettività pescarese: fate ripartire il porto di questa città», ha detto Becci.

Per Augusto De Sanctis del Wwf, occorre una data certa. «Il 15 settembre può e deve ripartire il dragaggio», ha detto De Sanctis, «una volta chiusa la stagione estiva, non c'è un giorno da perdere. Per noi ambientalisti la questione della vasca di colmata è centrale, ma ci preme anche sottolineare che il dragaggio non dovrà essere strumentale a chissà quali piani. Deve prevalere l'interesse della collettività e non quello di singoli progettisti». Tra i presenti, Carmine Salce di Cna, Bruno Santori di Confesercenti, Luca Di Tecco di Confartigianato, Enrico Marramiero di Confindustria, Sermiento del Cia, sindacati e pescatori. Tutti pronti a fare fronte comune. Da giorni infatti, le maggiori associazioni di categoria stanno raccogliendo firme per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema.

«Siamo al fianco di chiunque avvii azioni per il raggiungimento di questo obiettivo comune», ha commentato Becci, «fuori da ogni tipo di polemica politica».

Intanto, ieri pomeriggio, i tecnici dell’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, hanno incontrato i colleghi dell’Arta per verificare la metodologia da utilizzare per le analisi dei fanghi contenuti nella vasca di colmata, dove è stato fatto anche un sopralluogo, alla presenza del presidente della Provincia, Guerino Testa.

A riportare l'attenzione sulla necessità di avere con urgenza i risultati delle analisi è stato Enrico Marramiero, presidente di Confindustria Pescara. «Fuori subito i risultati», ha detto, «è ok per tutti la data del 15 settembre, ma occorre essere realisti: per arrivare ad essere operativi tra due mesi, la priorità è quella delle analisi».

E in città cresce il malumore per la situazione del porto. Sui social network girano le foto del fiume ridotto ad una palude, invaso dalle alghe. «Una città costretta a subire l'onta della chiusura del suo porto, calamità che non era riuscita neanche alla guerra che pure bombardò Pescara», afferma il segretario cittadino del Pd, Stefano Casciano, «la dice lunga sull'incapacità politica di questa classe amministrativa».

E a Bruxelles, l’assessore con delega alla Pesca, Mauro Febbo, nella riunione con il Gabinetto del commissario europeo agli Affari marittimi, Maria Damanaki, ha prospettato soluzioni per migliorare la situazione della marineria. Tra queste, la possibilità per la Regione di procedere all’erogazione di aiuti in regime “de minimis” agli operatori del porto di Pescara. Oggi, l’assessore inoltrerà la richiesta ufficiale al ministero.

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