Dragaggio per 7 mila metri cubi

19 Marzo 2011

Porto, limitata l'autorizzazione per ripulire i fondali insabbiati

PESCARA. Spunta un nuovo ostacolo per il dragaggio del porto canale che dovrebbe riprendere la prossima settimana. La Valutazione di impatto ambientale che il ministero ha rilasciato precedentemente consentirà all'impresa di togliere solo 7mila metri cubi di sabbia.

In pratica, un terzo della quantità prevista nell'appalto finanziato con 1,9 milioni di euro. Il presidente della Camera di commercio Daniele Becci si augura che il problema possa essere risolto in breve tempo con l'arrivo, imminente, dei poteri speciali al commissario Adriano Goio. «Lunedì partiamo con i lavori», dice Becci, «nel frattempo, si farà richiesta per la Valutazione di impatto ambientale (Via) per altre migliaia di metri cubi». La Via è indispensabile per procedere al recupero e allo stoccaggio del materiale prelevato.

Ma il commissario non nasconde qualche perplessità. «E' stata richiesta in precedenza una Via solo per 9mila metri cubi di fanghi», afferma Goio, «2mila sono stati già tolti, resta l'autorizzazione solo per 7mila. Non so come pensano di poter procedere per arrivare a 20mila». Il problema dovrà essere risolto in tempi brevi, altrimenti i lavori rischiano di fermarsi in poche settimane.

Intanto, la situazione si fa sempre più esplosiva. La Snav ha chiesto garanzie per il ripristino del collegamento marittimo per l'estate con la Croazia. Il 23 luglio dovrebbe riprendere il servizio del catamarano Pescara-Hvar-Spalato, ma è ad alto rischio. La nave non sarebbe in grado di attraccare se le condizioni del porto, ormai quasi completamente insabbiato, non dovessero cambiare prima di quella data. Seguono con estrema attenzione l'evolversi della situazione anche i pescatori e gli operatori marittimi, che hanno subìto danni ingenti a causa dello scalo inaccessibile. Alcune aziende sono ad un passo dalla chiusura, mentre sono già scattati licenziamenti e cassa integrazione.

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