E in una sola notte soccorsi quindici giovani

Ultimo weekend da incubo, 118 tempestato di chiamate: interventi concentrati nella zona della riviera
PESCARA. Solo sabato scorso gli interventi di soccorso sono stati una quindicina, a Pescara. Le ambulanze, con le forze dell’ordine, hanno dovuto gestire altrettante segnalazioni legate alla presenza di giovani che hanno alzato un po’ troppo il gomito e, talvolta, anche le mani. Già, perché le due cose sono strettamente collegate. Capita che qualcuno beva troppo e poi diventi violento per cui basta un nonnulla per far scoppiare una lite che, magari, sfocia in rissa. Con la mente offuscata dall’alcol non è difficile che accada, così come si verifica che qualcuno si metta alla guida pur avendo bevuto troppo, credendo di essere perfettamente lucido.
Ne sanno qualcosa i soccorritori del 118 e anche quelli della Misericordia, che intervengono nelle ore notturne per occuparsi di chi ha bevuto troppo e in molti casi va portato in ospedale perché è in condizioni preoccupanti se non addirittura in coma etilico, oppure dopo un incidente stradale la cui causa potrebbe essere proprio l’assunzione eccessiva di alcol. E c’è anche chi abusa non solo di alcol ma anche di droghe leggere. Alcuni vengono trovati soli, dai soccorritori, segno che chi ha lanciato l’allarme ha preferito svignarsela. Altri invece, sono accuditi dagli amici, fino all’arrivo dell’ambulanza: tutti ragazzini, tra i 13 e i 17 anni, che mandano giù alcolici a volontà senza rendersi conto delle conseguenze.
Una febbre del sabato sera che nel periodo estivo diventa dilagante, anche nei giorni feriali, e che si concentra soprattutto nella zona della riviera e laddove ci sono i locali di tendenza, i punti di ritrovo dei giovani che poi stazionano lì davanti ad oltranza. «Facciamo parecchi interventi per l’assunzione di alcolici anche tra i più giovani, neppure diciottenni», conferma dalla Misericordia Cristina D’Angelo. Bere troppo «comporta anche una serie di incidenti stradali, con l’intervento delle forze dell’ordine e il ritiro della patente al conducente. Si trattengono fuori ai locali e continuano a bere o forse escono di casa già alticci, oppure comprano alcolici nei supermercati. Le richieste di intervento ci arrivano ogni notte, almeno una. Credo che sia la manifestazione di un disagio sociale, o forse la noia che li induce erroneamente a divertirsi assumendo alcolici. Sicuramente pensano di evadere o comunque l’obiettivo è di divertirsi. Ma c’è poco di divertente quando entrano in un coma etilico». (f.bu.)