E le associazioni: bisogna sospendere tutto

Domani l’incontro con l’amministrazione: necessario trovare soluzioni per evitare danni alle attività
PESCARA. Nulla di fatto ieri mattina nel consiglio comunale di Pescara per l’approvazione del piano di risanamento acustico. La discussione è stata aggiornata al prossimo 2 maggio, ma prima il sindaco Carlo Masci e tutti i capigruppo si incontreranno con i referenti delle associazioni di categoria. La riunione è fissata per domani alle 9.30 e avrà lo scopo di trovare un punto d’incontro con i rappresentanti delle imprese del territorio, contrari al documento elaborato dall’ingegnere Andrea Del Barone e che già più volte ne hanno richiesto l’azzeramento.
«L’indicazione», afferma il direttore di Confesercenti, Gianni Taucci, «è che bisogna eliminare tutti quei punti che non vanno a risolvere il problema, ma produrranno solo un impatto negativo per le attività del territorio. Quello che chiederemo è di sospendere questo documento e di cominciare a lavorare su un piano completamente diverso. Più che metodi», continua, «servono strumenti atti a ridurre l’impatto acustico, come teli fono assorbenti o infissi adeguati, come hanno fatto altre città italiane. Il problema non è risolvibile con un sistema che rileva la situazione fonometrica o che riduce le aperture delle attività».
Il documento al momento contiene interventi quali l’installazione di impianti semaforici per segnalare i superamenti dei limiti, la sospensione del rilascio di autorizzazioni in deroga ai limiti acustici per manifestazioni in strada, l’installazione di centraline fisse per misurare i livelli sonori e la sospensione della vendita di alcolici per asporto nelle ore notturne.
«L’incontro è fondamentale per trovare soluzioni ed evitare che questo piano diventi un danno per le imprese», dice Riccardo Padovano, presidente di Confcommercio. «Cerchiamo di organizzare meglio la movida pescarese non concentrandoci solo su un’area. La sensazione è che attorno a questo piano si sia generato solo un braccio di ferro tutto interno alla maggioranza. Affrontando il problema in questo modo, si rischia di mettere in crisi non solo un settore, ma tutta la città. Ricordiamoci», avvisa «che tra qualche anno entreremo nella Nuova Pescara e bisogna ragionare in prospettiva».
Ancora più netta la posizione del direttore di Confartigianato Fabrizio Vianale, secondo il quale «il piano non è obbligatorio e lo sa anche l’amministrazione, tanto che in una determina emessa a marzo scrissero nero su bianco che il piano acustico non si sarebbe fatto prima del piano di zonizzazione». Il direttore dell’associazione parla di alcune delle misure inserite nel documento tra «semafori o centraline, come di elementi tragicomici. L’amministrazione punta a ridurre la ricettività del centro e questo è un fatto gravissimo per una città che mira a diventare sempre più turistica. Bisogna parlare di convivenza e non fossilizzarci sui decibel». Per le associazioni gli spunti per rivedere il piano vanno attinti da altri Comuni, come Prato, Genova o Parma.