E nel mare colibatteri venti volte oltre i limiti

Le ultime analisi dell’Arta indicano valori mai raggiunti, inquinamento elevatissimo anche nel fiume

PESCARA. Un inquinamento così del mare di Pescara, forse, non è stato mai registrato in passato. Le ultime analisi dell’Arta, condotte su campioni prelevati il 28 dicembre scorso, hanno fatto registrare valori record dei colibatteri, addirittura più di venti volte oltre i limiti di legge.

All’altezza di via Balilla, punto trovato spesso inquinato l’estate scorsa ma non a questi livelli, sono state trovate 5.475 unità per cento millilitri d’acqua di escherichia coli, contro il limite massimo di 500 e 1.000 unità per cento millilitri d’acqua di enterococchi, contro il tetto massimo da non superare di 200.

La situazione peggiore, però, è stata riscontrata nella zona di via Mazzini. Sono state indicate ben 12.997 unità di escherichia coli e 1.400 di enterococchi. Non è andata meglio a Porta Nuova dove, nella zona del teatro D’Annunzio, sono state raggiunte 4.884 unità di escherichia coli e 810 di enterococchi.

Drammatiche anche le condizioni del fiume Pescara. A 100 metri a monte dello scarico del depuratore, cioè all’ingresso del corso d’acqua in città, sono emerse 23.000 unità per cento millilitri di escherichia coli e 3.700 unità per cento millilitri di enterococchi. Ancora più alti i valori a 100 metri a valle del ponte del Mare, cioè alla foce del fiume: 35.000 unità di escherichia coli e 8.800 di enterococchi.

Proprio venerdì scorso il consigliere comunale Riccardo Padovano, in qualità di presidente della Sib, l’associazione dei balneatori della Confcommercio, ha espresso preoccupazione per le ultime analisi dell’Arta. «Siamo preoccupati e arrabbiati alla luce dei dati dell’Arta che attestano che il nostro mare non è ancora balneabile», ha affermato, «si rischia di vanificare la prossima stagione turistica e siamo arrabbiati perché, malgrado le tante conferenze stampa, i tanti convegni e le riunioni fatte per sollecitare interventi strutturali su depuratori e scarichi abusivi, ad oggi non è stato fatto nulla». «Crediamo che il tempo sia scaduto», ha aggiunto, «chiediamo interventi immediati della Regione e degli enti interessati». «In mancanza di queste», ha concluso Padovano, «abbandoneremo la via del dialogo e avvieremo una grande manifestazione di protesta che coinvolga operatori turistici, ambientalisti, comitati e cittadini per difendere il nostro mare».(a.ben.)

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