«E ora spostate gli eventi in corso Vittorio»

I negozianti al Comune: le attività continuano a chiudere, la strada ha bisogno di essere rilanciata
PESCARA. «Spostare su corso Vittorio Emanuele manifestazioni ed eventi programmati su corso Umberto, con l'obiettivo di rilanciare l'economia dell'altro centro della città penalizzato anche da molti negozi chiusi». È il coro unanime delle associazioni di categoria Confcommercio, Confartigianato e Casartigiani, che seppur «preoccupati per i cantieri che dureranno otto mesi lungo corso Umberto», si dicono convinti che «attirare gente e turisti sul corso Vittorio rivitalizzato fa bene a tutta la città».
La gioielliera Vincenzina De Sanctis, vice presidente di Confcommercio, si dice «molto preoccupata per il lungo cantiere su corso Umberto» e piazza Sacro Cuore, che prenderà il via oggi secondo quanto annunciato dall'assessore Luigi Albore Mascia, dove saranno effettuati interventi rigeneranti su strada e verde, «sicuramente molto invasivo perché prenderà in pieno festività natalizie e saldi», ma spera, De Sanctis, che «saranno rispettati gli accordi resi noti dal Comune di lasciare aperta la viabilità ai pedoni». E suggerisce agli amministratori «l'avvio di una campagna che informi l'utenza sul fatto che il centro di Pescara è accessibile a chi vuole fare shopping e che si può parcheggiare sulle aree di risulta». Nello stesso tempo auspica che «gli eventi previsti in corso Umberto vengano spostati su corso Vittorio affinché riprenda vitalità dopo mesi di chiusura, ne beneficerebbe tutta la città. Il colpo d'occhio rosso Ferrari mi piace, ma mi chiedo se la siffatta strada sia pericolosa per i ciclisti». E lancia un appello «ai titolari di negozi sfitti a tenere decorose le vetrine, oggi polverose e sporche».
«Al di là delle ironie sui colori, la strada si era sgretolata ed è stata riqualificata», questo conta per Fabrizio Vianale, direttore generale di Confartigianato, «trasferire spettacoli, mercatini e manifestazioni significa la rinascita per corso Vittorio, ma anche per tutte le strade e le attività circostanti. E se ci sono locali che chiedono l'occupazione del suolo pubblico, andrebbero accontentati». I negozi chiusi e abbandonati «sono un problema serio, chi affitta lo fa a costi esorbitanti, sbagliando perché i proprietari dovrebbero comprendere che un negozio spento danneggia il valore della via, degli altri commercianti ma anche del proprio immobile. Buon senso e compromesso sono le vie maestre perché i guadagni dei negozianti, oggi, non sono più quelli di una volta».
Sui canoni «troppo elevati» è d'accordo anche Dino Lucente, referente per Casartigiani, «troppi negozi chiudono e aprono nell'arco di un anno, se anche Benetton ha lasciato Pescara per un centro commerciale, è necessario aprire una riflessione sui negozi sfitti». Positivo il parere sul nuovo look di corso Vittorio Emanuele: «Mi piace questa nuova veste, tutte le città di mare dovrebbero avere vie colorate, anche più di questa». La rinascita della via del centro, bersagliata per anni da polemiche e cantieri infiniti, «riparte dall'apertura di nuovi negozi di artigianato», secondo Lucente, «ma che possono essere anche bancarelle e mercatini per rilanciare un tessuto economico sfilacciato».