Ecco i bus antismog: nuovi e ancora fermi

Bloccati in deposito i mezzi ecologici attesi per 7 anni. E la città soffoca tra le polveri

PESCARA. Se potessero andare in strada domani, manderebbero in pensione bus immatricolati negli anni 80, con emissioni inquinanti da fare paura. Invece i 64 bus a metano di Arpa e Gtm restano fermi. Intanto, il Comune cerca di arginare le polveri sottili lavando le strade.

I bus a metano, 35 acquistati da Gtm e 29 da Arpa, erano pronti a entrare in funzione, ma a bloccarli è arrivato un problema con il gas che dovrebbe alimentarli. Il disguido ha rallentato l'entrata in funzione degli autobus, ma il dato più preoccupante è che in una città che da anni accusa problemi di inquinamento per far arrivare dei mezzi di trasporto pubblico ecologici ci siano voluti 7 anni.

«È dal 2003 che i fondi per il Progetto metano sono disponibili. Ma la procedura è rimasta ferma fino al luglio del 2009, quando abbiamo riavviato le pratiche che in un anno ci hanno permesso di far arrivare i bus e realizzare l'impianto di rifornimento», spiega il presidente Gtm Michele Russo.

I mezzi a metano, oltre a garantire un risparmio sul combustibile, potrebbero dare una mano ad abbattere le emissioni inquinanti che stanno flagellando la città. Emissioni talmente allarmanti da costringere il Comune a fronteggiare il problema con il metodo più antico che c'è: il lavaggio delle strade. Proprio ieri l'amministrazione ha annunciato che, vista la situazione, le operazioni nelle tre zone intorno a via Sacco, viale Bovio e via Firenze andranno avanti almeno fino al 16 aprile.

«I nuovi autobus», spiegano il presidente Russo e il dirigente tecnico Pierdomenico Fabiani, «hanno emissioni inquinanti più basse dei motori euro 5. Ma ovviamente i 35 mezzi che andrebbero a sostituire sono i più vecchi, hanno più di 20 anni di vita e a loro volta producono emissioni inquinanti più alte di un euro 5. Senza considerare il risparmio economico, visto che un litro di metano costa 0,84 euro, mentre per un litro di gasolio ci vuole 1,40 euro».

Secondo i dati forniti dall'azienda di trasporto le emissioni dei motori a metano per il Pm, cioè le particelle inquinanti, sarebbero di 0,02 contro lo 0,1 di un euro 3.

Adesso la Gtm, che gestisce l'impianto di rifornimento anche per Arpa, sta cercando di risolvere il problema carburante, probabilmente dovuto al metano che, contenendo troppa acqua, non può essere usato per i bus. E senza rifornimento niente mezzi a metano. E niente calo delle emissioni.

In attesa che la questione qualità del metano si risolva, la Gtm ha deliberato di acquistare una serie di essiccatori per "asciugare" il gas e rifornire finalmente i bus. «Se gli essiccatori arriveranno nei tempi previsti e se il meccanismo funzionerà come pensiamo, entro due settimane potremmo avere i mezzi su strada», spiega Russo.

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