Ecco la società che gestirà il teatro nell’area di risulta

Mascia fa un altro passo per la realizzazione dell’opera Pronta la delibera per stipulare un accordo con un privato

PESCARA. Si avvicinano le elezioni comunali e Mascia accelera i tempi per realizzare il nuovo teatro comunale nelle aree di risulta. Il primo passo è stato già fatto nelle settimane scorse con l’approvazione in giunta del progetto preliminare dell’opera. Ora, è stata stilata una proposta di delibera che consente la costituzione di una società mista pubblico-privato per la realizzazione del teatro.

Il provvedimento comincerà il suo iter oggi con l’esame in commissione Cultura, dopodiché passerà al vaglio del consiglio comunale per il via libera definitivo. L’iniziativa è ambiziosa. L’amministrazione comunale conta di giungere in tempi relativamente brevi alla realizzazione del teatro e ipotizza addirittura la sua inaugurazione per la stagione 2015-2016. Resta, tuttavia, il problema di trovare un privato che si accollerà le spese del nuovo teatro. In passato, si era parlato della Fondazione PescarAbruzzo, che sarebbe pronta ad investire il proprio denaro per realizzare l’opera dal costo ipotetico di quasi 25 milioni di euro. Il Comune parteciperà alla società mista come socio di minoranza. Il partner privato dovrà avere specifiche competenze e capacità finanziarie per affrontare un intervento del genere. «Alla società», spiega Mascia, «spetterà il compito di provvedere all’affidamento della progettazione definitiva-esecutiva e alla successiva aggiudicazione della gara per la realizzazione della struttura monumentale del nuovo teatro comunale e degli annessi spazi produttivi».

La proposta di delibera contiene anche uno schema di statuto, i patti parasociali e una perizia di stima e valutazione. Ma ecco il perché della scelta di una società mista. «Per ovviare alle difficoltà che caratterizzano la finanza locale», spiega la relazione al provvedimento, «è necessario che nella gestione della nuova struttura siano impegnate anche risorse di provenienza privata, da cui appare essenziale che il nuovo organismo gestionale sia concepito in funzione di ciò. Analogamente si segnala come indispensabile concepire l’attività anche in termini di redditività economica, pur nella coscienza che è assolutamente impensabile pensare ad una gestione capace di autofinanziarsi e perciò appetibile al mercato».

«È del tutto evidente», prosegue la relazione, «che la gestione di un teatro comunale, dovendo altresì garantire all’ente pubblico spazi da utilizzare liberamente per scopi istituzionali, non può rappresentare un’attività lucrativa, almeno in termini riconosciuti dalla giurisprudenza quali sintomatici di un’attività di impresa. Ragione per cui la gestione del nuovo teatro comunale non può essere ricondotta nel novero di quelle attività definite quali servizi pubblici di rilevanza economica». In pratica, il nuovo teatro per fare soldi dovrà prevedere altre attività, oltre agli spettacoli, come convegni e seminari di formazione.

Il progetto preliminare è stato già approvato dalla giunta e prevede una struttura di 8.200 metri quadrati complessivi, con una sala da 1.200 posti, 900 nel parterre e 300 nelle gallerie, un foyer e poi spazi di servizio con camerini, sale prove, biglietteria, bookshop, uffici amministrativi. Nella torre scenica ci sarà posto per un ristorante. L’opera dovrebbe costare in tutto 24 milioni 400mila euro.

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