Ecco le 22 aziende sorvegliate speciali 

Reso pubblico l’elenco aggiornato con tutti i nomi degli insediamenti che hanno l’obbligo di prevenire il rischio incidenti

PESCARA . Sono 22, di cui 10 in “soglia superiore”, gli insediamenti produttivi abruzzesi inseriti nel nuovo elenco degli stabilimenti “a rischio di incidente rilevante”, approvato dal Ministero dell’ambiente. Realtà industriali, e non solo, assoggettate agli obblighi previsti dalla “legge Seveso III” (decreto legislativo 105 del 2015), in qualche caso strategiche per il Paese, e quindi ad alto indice di sorveglianza.
L’INCIDENTE RILEVANTE. A spiegare cos’è un incidente rilevante, è lo stesso decreto legislativo: «Un evento», si legge all’articolo 3, «quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, e che dia luogo a un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose».
DA SEVESO A SEVESO III. Era il 1976 quando in un’azienda chimica della Brianza si verificò un incidente che causò il rilascio in atmosfera di una enorme nube di diossina. All’epoca non erano ben note le conseguenze che la sostanza poteva avere sulla salute umana, così come non si conoscevano gli effetti sugli organismi in formazione. In Italia non c’era ancora la legge che consentiva l’interruzione volontaria di gravidanza, ma i ministri della sanità Luciano Dal Falco, e della giustizia Francesco Paolo Bonifacio, entrambi democristiani, dopo il beneplacito dell’allora presidente del consiglio Giulio Andreotti autorizzarono, tra mille polemiche, le donne che vivevano nella zona ad abortire se ne avessero fatto richiesta. Un incidente gravissimo, che suggerì la necessità di dotarsi di norme sulla prevenzione dei grandi rischi industriali. Era il 1982 quando fu varata la prima “Legge Seveso”, rivista due volte nel corso di questi 43 anni.
LA NATURA DEL RISCHIO. Che differenza c’è tra soglia superiore e soglia inferiore? Dipende dalla natura e dalla quantità delle sostanze pericolose (esplosivi, gas e liquidi infiammabili, miscele autoreattive), che sono presenti negli stabilimenti. Gli insediamenti in soglia superiore sono soggetti ad adempimenti più complessi.
IN SOGLIA SUPERIORE. Delle abruzzesi in soglia superiore sono in provincia di Chieti, tre in provincia di Pescara due in provincia dell’Aquila e una in quella di Teramo. A Chieti ci sono la Esplodenti Sabino (Casalbordino, produzione, distruzione e stoccaggio di esplosivi), Wts Gas (deposito e stoccaggio di gpl), Stogit S.p.A. - Fiume Treste (Cupello, stoccaggio di combustibili), e il centro di stoccaggio combustibili di Eni a Ortona.
A Pescara si trovano il deposito di Alannogas (Alanno), gli impianti chimici della Società Chimica Bussi (a Bussi sul Tirino), e lo stoccaggio di gpl di Butangas. All’Aquila, tra le strutture inserite nell’elenco, i Laboratori Nazionali di fisica nucleare del Gran Sasso (Assergi) e il centro di produzione, distruzione e stoccaggio di esplosivi Simad di Oricola. A Teramo c’è il centro Edison stoccaggio di Cellino Attanasio (attività minerarie sterili e processi fisico-chimico)
IN SOGLIA INFERIORE. In provincia dell’Aquila ci sono la LFoundry (Avezzano), la Beyfin di Barisciano (stoccaggio di gpl) e Centrogas ( stoccaggio di gpl), oltre alla Sistemi Sospensioni di Sulmona (lavorazione metalli). In provincia di Chieti, ci sono lo stabilimento Arkema di Gissi (impianti chimici), e la Eco Fox di Vasto (impianti chimici); in provincia di Pescara la Sac Petroli di Città Sant’Angelo (stoccaggio di gpl), il deposito di articoli pirotecnici Art Fireworks, sempre a Città Sant’Angelo e la Abruzzo Costiero (ricezione, stoccaggio e travaso di oli minerali). In provincia di Teramo figurano nell’elenco la Italpannelli di Ancarano (produzione pannelli sandwich), la Lareg2( Mosciano Sant’Angelo, produzione poliuretani espansi) e infine sempre a Mosciano la Adriaoli (impianti chimici).