Pescara

Elezioni a Pescara: è incognita sul ricorso. Ma per il voto spunta l’ipotesi 24 e 25 agosto

2 Luglio 2025

C’è tempo fino al 10 luglio per impugnare la sentenza dei giudici. Poi il prefetto può indire le elezioni: alle urne tra poco più di un mese

PESCARA. I pescaresi potrebbero tornare al voto tra poco più di un mese: il prossimo 24 e 25 agosto oltre 16mila cittadini che l’8 e 9 giugno del 2024 hanno votato nelle 27 sezioni “incriminate” dalla sentenza del Tar, potrebbero scegliere – di nuovo – il prossimo sindaco di Pescara, la città adriatica da 120mila abitanti dove un ricorso ha annullato l’elezione del primo cittadino. È questo uno degli scenari possibili se entro pochi giorni nessuno impugnerà la sentenza del Tar al Consiglio di Stato. Una mossa che sia il sindaco Carlo Masci, vincitore al primo turno un anno fa con il 50,95%, che il suo avversario politico, il candidato di centrosinistra Carlo Costantini (34,24%), stanno valutando. Sono quindi ore concitate tra le stanze di palazzo di città dove le coalizioni si stanno riunendo per decidere la prossima mossa. Ed è da qui che si scriverà il futuro politico di Pescara.

IPOTESI VOTO La sentenza del Tar è un terremoto politico senza precedenti per l’amministrazione di centrodestra, ma non solo. Da una settimana, i pescaresi sono alla prese con un’amministrazione “depotenziata” e una città «con il freno a mano», come l’ha definita Masci all’indomani della sentenza del Tar. Fino alla nuova proclamazione, infatti, come stabilito dai giudici amministrativi, sindaco e consiglieri possono esercitare solo «l’ordinaria amministrazione». Dallo scorso 25 giugno è partito il conto alla rovescia: entro 15 giorni dalla data di pubblicazione della sentenza la prefettura dovrà bandire le prossime elezioni amministrative. E c’è tempo fino al 10 luglio prossimo, poi tocca al prefetto Flavio Ferdani indire le elezioni amministrative. Da quel momento, riprenderà la corsa alle campagna elettorale. Quarantacinque giorni di comizi, manifesti e annunci spot sotto il caldo torrido per convincere e orientare il voto dei pescaresi. Fino al penultimo fine settimana di agosto. Domenica 24 e lunedì 25 agosto oltre 16mila cittadini potrebbero essere richiamati al voto per scegliere il sindaco di Pescara. Si tornerebbe alle urne solo nelle 27 sezioni dove il Tar ha annullato il voto (2, 28, 31, 43, 44, 46, 55, 57, 71, 74, 89, 117, 140, 157, 166, 25, 42, 45, 47, 51, 73, 78, 90, 95, 137, 145 e 169).

MASCI PRENDE TEMPO Uno scenario che però potrebbe cambiare già nelle prossime ore se uno dei due Carlo presenterà ricorso al Consiglio di Stato. Per Masci sono ore di ripensamenti: all’indomani della sentenza si era detto certo e sicuro di impugnare la sentenza. «I nostri avvocati ci hanno consigliato vivamente di fare ricorso al Consiglio di Stato perché ci sono margini amplissimi di appello», aveva detto nel suo ufficio, circondato da consiglieri e assessori, «nella sentenza gli errori formali di alcuni presidenti di seggi sono stati considerati determinanti, anche se non hanno inciso affatto sul voto». Ma il tempo porta consiglio e già lunedì mattina Masci ha scritto una lettera ai suoi elettori: «Userò le prossime ore per riflettere, insieme alla mia coalizione, sul da farsi: da una parte vorrei giustizia nei tribunali, e abbiamo subito pensato al ricorso al Consiglio di Stato, dall’altra vorrei che a giudicarci fosse il popolo sovrano, con il ritorno alle urne, per una vittoria stratosferica come quella dell’anno scorso».

IL CENTROSINISTRA Ma a cambiare lo scenario potrebbe essere anche una mossa del candidato sindaco di centrosinistra Costantini: secondo lui, «ci sono altre irregolarità», oltre quelle segnalate dal Tar nelle 27 sezioni incriminate. Costantini chiede «l’annullamento totale delle elezioni», dice, «stiamo considerando un ricorso al Consiglio di Stato, ci sono tutte le condizioni per impugnare la sentenza e i presupposti per ripetere le elezioni in tutte le 170 sezioni della città di Pescara».

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