Pescara

Elezioni a Pescara. Gasparri: «Al voto subito, ma Masci ha già vinto: zittiremo gli sconfitti»

2 Luglio 2025

Il senatore Maurizio Gasparri, responsabile Enti locali di Forza Italia, conta i giorni e già si vede in piazza Salotto a fare un comizio per «l’amico Carlo Masci». E invia bordate alle opposizioni

PESCARA. Meglio andare al voto subito che lasciare agli avversari sconfitti il sapore della maldicenza. Il senatore Maurizio Gasparri, responsabile Enti locali di Forza Italia, conta i giorni e già si vede in piazza Salotto a fare un comizio per «l’amico Carlo Masci, ma io», sottolinea, «sono amico anche di Sospiri, Pagano e di tutti i nostri dirigenti e militanti. Conosco anche D’Alfonso ma lui sta dall’altra parte. Ai miei esponenti di partito sono legato da un impegno comune». E il primo impegno è liberare Pescara dai lacci dell’ordinaria amministrazione: «Sono dispiaciuto per i danni che la limitazione all’ordinaria amministrazione può fare alla città. Quindi, spero che la vicenda, quale che sia la modalità di soluzione, sia la più rapida possibile per il bene di Pescara». Gasparri, quella sentenza del Tar lunga 98 pagine proprio non l’accetta: «È incommentabile», dice. Ma adesso bisogna farci i conti visto che si potrebbe tornare al voto in 27 sezioni: «Il sindaco, che non ha paura, ora potrà sottoporsi a questa verifica inutile e ingiusta», sottolinea, «ma che metterebbe a tacere ogni voce. Poi, se andranno a votare 16mila persone e, in massa, voteranno tutti contro Masci allora avremo un esito sorprendente, che francamente sono portato ad escludere».

Onorevole, quando verrà a Pescara?

«Nel mese di luglio verrò: ci tengo a esprimere, anche con la presenza, il mio sostegno all’amico Masci e a tutta l’amministrazione comunale».

Possiamo dire che lei è amico di Masci?

«Certo che sono amico di Masci: lo stimo e ho un buon ricordo. Già nel 2019, alla sua prima elezione, c’era stata una forte unità del centrodestra su di lui e, quindi, tutti i nostri esponenti avevano agito in maniera concorde fino a vincere al primo turno; poi, la vittoria del 2024 è stata una conseguenza del buon governo. E il risultato è stato molto chiaro: ho qui davanti a me i numeri e Masci ha vinto con 31mila voti contro i 21mila del secondo. Ci sono 10mila voti di scarto che, in una città come Pescara e con 63mila persone andate a votare, è un dato cospicuo: non ce ne sono molti in Italia. Insomma, il risultato è chiarissimo e incontestabile».

Ma il Tar ha ordinato nuove elezioni: che ne pensa?

«Le vicende mi sembrano molto di dettaglio e riguardano nei fatti 27 sezioni: se lei va a vedere i plichi elettorali e i verbali, vedrà che in tutta Italia troverà sicuramente migliaia di anomalie, forse superiori a quelle di Pescara che, da quel che conosco perché non ho visto i plichi ovviamente e non credo che li abbia visti nessuno, sono contestazioni formali. Ma non ho ancora trovato nessuno che possa contestare l’evidenza del risultato elettorale, dopodiché questa vicenda è veramente sorprendente, anche perché giunge oltre un anno dopo le elezioni».

Adesso, le sembra più giusto fare ricorso al Consiglio di Stato o tornare subito al voto?

«Prima si vota e meglio è, perché alla fine si elimina qualsiasi argomento pretestuoso: non vorrei che, invece, la logica del cavillo fosse abbracciata da quelli che non sanno come motivare una decisione sorprendente come questa del Tar e secondo me proprio pretestuosa, perché in tutta Italia si possono trovare la busta chiusa male e il verbale incompleto. Guardi, io faccio il candidato e ho fatto lo scrutatore da ragazzo e so benissimo come sia spesso accidentata di imperfezioni formali la via dei verbali, dei plichi e quant’altro, ma qualcuno pensa davvero che Masci non abbia vinto con chiarezza e con merito? Io verrò a Pescara a dire questo: alzi la mano chi pensa che Masci non abbia vinto liberamente e democraticamente le elezioni del 2019 e del 2024 e, se c’è qualcuno che pensa questo, lo invito a un contraddittorio pubblico. Verrò in piazza Salotto e chi vorrà dirmi che non ha vinto Masci me lo dovrà venire a dire guardandomi negli occhi. La cosa migliore, ripeto, è votare subito in 27 sezioni: ci dovrebbe essere un risultato incredibile per ribaltare il risultato di Masci, però non vorrei che alcuni adesso cavillassero per lasciare le cose in sospeso e questo non si può fare perché si reca un danno alla città».

Il ministro Antonio Tajani ha detto che gli sconfitti vorrebbero tornare in sella grazie alla giustizia?

«L’abbiamo visto tante volte in Italia e la sinistra è specialista in questo: noi contestiamo l’uso politico della giustizia, perché se uno c’ha ragione e la giustizia gli dà ragione in maniera trasparente, nulla quaestio».

Lei ha parlato di «sentenza incommentabile»: lo pensa ancora?

«È incommentabile? E allora non la commento».

Ma con questa frase ha fatto arrabbiare l’Anma, l’Associazione nazionale magistrati amministrativi.

«L’Anma si è dispiaciuta e io mi sono dispiaciuto delle loro decisioni: il dispiacere è un sentimento morale che può albergare nell’animo di ciascuno. Ma io sono dispiaciuto per il tentativo di paralizzare la vita democratica di Pescara ed è molto più dannoso perché riguarda una collettività, anche quelli che non hanno votato ma sono danneggiati da queste decisioni».

Ma il Tar parla di «numerosissime irregolarità»: non le pare un problema?

«Credo che in tutta Italia ci siano irregolarità formali di questo tipo. Allora, dovremmo annullare pure le elezioni politiche e il referendum del 1946: le irregolarità formali ci sono, ma qua c’è un risultato chiarissimo con 10mila voti di scarto e mi sembra che si cavilli per ribaltare una volontà democratica dei cittadini».

Quindi, meglio votare subito?

«Sì, se si potesse votare subito sarebbe meglio: non vorrei che i cavilli fossero il rifugio degli sconfitti, questo non lo consentiremo».

E questo, secondo lei, potrebbe accadere?

«Ma non accadrà, perché a questo punto c’è la via del voto in piena trasparenza. Se il ricorso è incommentabile, il voto è un fatto reale e la vittoria di Masci è netta, chiara, indiscutibile e mi preoccupa, da cittadino che difende e pratica la democrazia, sapere che alcuni – nel mondo politico e non solo – alimenti metodi, linguaggi e atteggiamenti contrari alla democrazia. Noi difenderemo la democrazia».

E allora l’aspettiamo sul palco a Pescara?

«Certamente, ma voglio che mi trovi qualcuno che mi dica in faccia che Masci non ha vinto le elezioni: lo voglio vedere e lo ascolterò esterrefatto, seduto a un tavolino bevendo un tè freddo».

Al centrosinistra cosa dice?

«Andiamo a votare in 27 seggi, cosa c’è di meglio? Poi che mandassero qualche scienziato a incollare le buste perché, è vero, spesso questi lavori sono fatti male e i seggi sono poco curati in tutta Italia. Ma da questo a negare la vittoria di Masci, è una bestialità».