Emergenza e degrado a Pescara: «Risse e spaccio all’ordine del giorno, va posto un freno»

I commercianti di corso Vittorio dopo l’ultima aggressione Pagnanelli (Pd): «Inaccettabile». E il caso va in Commissione
PESCARA. «Ha cominciato lei, si è avvicinata e mi ha aggredito. Era completamente fuori di sé. Cosa avrei dovuto fare? Mi sono solo difeso. Poi è caduta a terra e si è fatta male. Nulla di grave, visto che ha rifiutato il trasporto in ospedale». A raccontare cosa è accaduto martedì pomeriggio, intorno alle 16.30, su corso Vittorio Emanuele, davanti al bar Lucio, è l’uomo che ha ricevuto due schiaffi dalla donna, poi finita a terra e rimasta per un po’ sul marciapiede, con il sangue che le usciva dal naso, davanti agli sguardi indiscreti e allo stesso tempo impauriti dei passanti. Ieri mattina l’uomo che si è scontrato con lei era di nuovo nello stesso bar e al titolare, Enzo Palladinetti, ha provato a chiedere scusa per quanto accaduto. «Non sono stato io ad attaccare briga», insiste. «Ero con la mia ragazza e lei si è avvicinata, tirandomi due schiaffi». Palladinetti, visibilmente dispiaciuto, spiega: «Questa zona, inclusa piazza Santa Caterina, è ormai diventata la periferia del centro. Negli ultimi anni la violenza è aumentata, ma non perché hanno aperto molte attività gestite da extracomunitari. Con questi commercianti i rapporti sono buoni. Ci sono, però, un sacco di balordi, che gravitano nella zona in cerca di droga. Il male di questa società. C’è quindi un problema culturale alla base. Dalle 17 di ogni giorno assistiamo a un viavai continuo: spacciano, bevono, si ubriacano e diventano aggressivi. È triste, tra l’altro, vedere ragazzini di 15-16 anni pronti ad acquistare sostanze. Sono anni che lavoro qui, ne ho viste tante e non mi scandalizzo. Nel mio locale accolgo tutti, ma devono comportarsi bene. Il punto è che dalle 17 in poi cambia lo scenario, tanto che ormai chiudiamo alle 18 per paura. La zona è peggiorata». E sulle proposte da avanzare per arginare la violenza, Palladinetti dice: «Abbiamo chiesto più controlli, ma a questo punto non so quale possa essere la soluzione giusta. Forse dei poliziotti in borghese che girano per perlustrare l’area. Ricordo un episodio in particolare dello scorso anno. C’era il G7 e qui davanti passò un camion della polizia. Nel giro di pochi secondi la strada si spopolò. Questo significa che la presenza delle forze dell’ordine comunque serve».
E A.T., commerciante storica della zona, dice: «ogni pomeriggio gruppi di persone, ormai note per chi lavora e vive nel quadrilatero centrale, si incontrano nel parcheggio e cominciano a bere e a spacciare. Poi discutono tra di loro e spesso la situazione degenera. Abbiamo chiesto il posto fisso della polizia locale, ma nulla». E la dottoressa Elena Simoncelli, titolare dell’omonima farmacia, aggiunge: «la situazione è peggiorata da quando il Comune ha deciso di chiudere il passaggio pedonale dei giardinetti della stazione, ogni giorno gruppi di ragazzini, per lo più stranieri, vengono a bivaccare davanti ai nostri negozi, creando un clima di insicurezza. Non si può più lavorare in questo modo. Bisogna intervenire». Nel corso del Consiglio comunale di ieri, sul degrado nella zona è intervenuto anche il consigliere dem Francesco Pagnanelli, che martedì ha assistito alla scena di violenza. «Non è accettabile: una donna riversa a terra con il sangue che le esce dal naso. La maggioranza di centrodestra sventola la bandiera della sicurezza, ma ci sono aree in cui la microcriminalità è aumentata e destabilizza gli equilibri di una città da salvaguardare. Va ripristinata la dignità della zona centrale e prevista una pattuglia fissa della polizia locale nel quadrilatero centrale». Riflettori accesi sulla zona anche da parte del consigliere comunale del gruppo civico Massimiliano Di Pillo. Per domani, alle 13, è stata convocata la commissione “Sicurezza e mobilità”. Prevista l’audizione del comandante della polizia locale Danilo Palestini o di un suo delegato.

