Emp, i debiti aumentano: 400mila euro

21 Novembre 2024

Nell’ultimo anno lo scoperto è cresciuto di altri 101mila euro: è il dato più alto dal 2017. Pignoramenti per 200mila euro

PESCARA. Tra il 2022 e il 2023 i debiti dell'Ente Manifestazioni pescaresi sono cresciuti ancora: più 101mila euro. E adesso i debiti di un’istituzione che, dal 1950 è un faro della cultura in Abruzzo, arrivano a 401.593,80 euro: è l’importo più alto dal 2017 a oggi. In aumento anche le passività: da 851.200,08 del 2022 a 940.989,78 del 2023. Sono questi i grandi numeri dietro l’azzeramento del cda con un presidente, Walter Meale, e 4 consiglieri: da lunedì scorso al vertice dell’Emp c’è un uomo solo, il maestro Angelo Valori, nominato amministratore unico.
Nell’ultimo bilancio approvato dal cda ci sono anche altre cifre allarmanti: tra pignoramenti, messe in mora e decreti ingiuntivi si superano i 200mila euro. L’Emp non ha pagato le tasse, gli artisti, i fornitori, i consulenti e anche i dipendenti aspettano almeno uno stipendio arretrato. «La situazione che emerge è drammaticamente più grave di quello che pensavamo», spiega il capogruppo Pd Piero Giampietro, «sono stati pignorati i conti correnti bancari e il pignoramento presso terzi è arrivato fino al ministero della Cultura, esponendo la città di Pescara a una figuraccia di portata nazionale che potrebbe anche aver influito sulla mancata assegnazione del ruolo di Capitale dell’arte contemporanea». Secondo Giampietro, l’amministrazione Masci sapeva: «Resto basito dal fatto che il Comune, nel suo vertice politico, secondo i verbali era al corrente fin dal mese di luglio dei pignoramenti. E presumo che sia al corrente anche del mancato pagamento degli stipendi, che è la parte più dolorosa di questa vicenda».
Nell’ultima dichiarazione prima delle dimissioni, Meale, in carica dal 2021, ha addossato la responsabilità dei debiti «alle gestioni precedenti»: «Nulla c’entrano le gestioni precedenti», risponde Giampietro, «a non essere state pagate sono state le fatture emesse dopo il 2022 per eventi come il Festival Dannunziano, per il quale la Regione Abruzzo presumo abbia regolarmente pagato il suo generoso contributo. I crediti non riscossi sono molti, il personale è senza stipendio regolare da agosto, decine di collaboratori e consulenti sono ancora senza compenso, i debiti hanno superato il record di 400 mila euro e sono state necessarie più riunioni dell’assemblea dei soci per approvare un bilancio 2023 molto complicato e ancora nemmeno pubblicato».
In un’intervista al Centro, Valori si è detto pronto a risanare i conti con un piano di rientro: «La situazione attuale dell’Emp non mi sembra peggiore di quella che ho ereditato nel 2017». Giampietro non ci crede: «La situazione attuale non ha nulla a che fare con la situazione del 2016, quando l’Ente Manifestazioni si era avviato verso un risanamento con operazioni straordinarie come la storica acquisizione del sedime su cui ricade il teatro D’Annunzio. Al tempo, il debito era dovuto anche al mancato pagamento della Tari, che da tre anni è stata invece abbattuta dell’85%. Qualunque paragone con quella situazione è dunque fuori luogo».