Enti culturali e musei senza soldi Bloccati i contributi

Il Comune ha tagliato parte dei fondi per ridurre l’Imu Emp e fondazioni si sono indebitati con le banche

PESCARA. Il mondo della cultura pescarese rischia di finire sul lastrico. L’amministrazione comunale, che ogni anno versa centinaia di migliaia di euro alle fondazioni e agli enti per assicurare lo svolgimento di eventi e mostre, è in forte ritardo con i versamenti. L’Ente manifestazioni pescaresi, cui viene affidata ogni anno l’organizzazione del Festival dannunziano, il museo delle Genti d’Abruzzo e il Paparella Treccia sono nei guai, al punto da essere costretti ad indebitarsi con le banche per poter tirare avanti.

La situazione drammatica è emersa ieri mattina durante i lavori della commissione Cultura del Comune, presieduta da Augusto Di Luzio (Pdl). C’è stata l’audizione del presidente dell’Ente manifestazioni pescaresi Sandro Damiani, il quale ha tracciato uno scenario preoccupante. Il suo ente avrebbe difficoltà a tirare avanti e seri problemi si registrerebbero anche per le fondazioni dei musei delle Genti e Paparella. L’anno scorso hanno ricevuto dal Comune appena il 20 per cento del contributo annuale per lo svolgimento della loro attività. Il motivo? L’amministrazione comunale non ha più i soldi in bilancio, perché li ha utilizzati per ridurre le aliquote Imu su prime e seconde case. Decisione presa quasi all’unanimità in consiglio. C’è stato un taglio secco di 400mila euro al capitolo della cultura e a farne le spese sono stati enti e fondazioni. L’Ente manifestazioni pescaresi avrebbe dovuto ricevere 220mila euro, ma sino ad oggi ne ha visti soltanto 40mila; la fondazione Museo delle Genti, dopo aver subìto un taglio dei fondi di 15mila euro (da 200mila e 185mila euro), si è vista versare circa 37mila euro; la fondazione Paparella, su 150mila euro promessi, ha ottenuto appena 30mila euro.

Uno scenario che il presidente della commissione aveva previsto all’epoca del taglio in bilancio ai fondi della cultura. Di Luzio, infatti, è stato l’unico a non votare quella delibera. «Mai nella storia culturale del Comune si è caduti così in basso», hanno commentato in una nota i consiglieri del Pd Paola Marchegiani, Camillo D’Angelo e Marco Alessandrini, «il museo delle Genti e il Paparella Treccia sono stati costretti alla riduzione del numero delle ore di lavoro dei loro dipendenti, mentre l’Ente manifestazioni ha messo in cassa integrazione i suoi due collaboratori». Per far fronte al mancato pagamento dei contributi, ente e fondazioni si sono indebitati con le banche. «Ritardi nei pagamenti ci sono sempre stati», ha rivelato il presidente della fondazione Museo delle Genti Ermanno De Pompeis, «ma quest’ultimo sembra essere più lungo degli altri». Non si è fatta attendere la replica dell’assessore alla cultura Giovanna Porcaro: «Il periodo difficile che tutte le famiglie hanno vissuto nel 2012 ha imposto a tutti una politica di rigore, alla quale il Comune non poteva sottrarsi. Una politica di rigore che non ha interessato solo il settore Cultura, ma tutti i servizi erogati dall’ente, fatto salvo il Sociale». «Ciò nonostante», ha concluso, «nel settore Cultura siamo comunque riusciti a far fronte a tutti gli impegni assunti a inizio anno e a salvaguardare la qualità della proposta culturale».

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