Eriberto chiuso, spunta un debito di 180 mila euro

Il Comune: dietro la vicenda del locale dei vip in stato di abbandono dal 2008 il mancato pagamento dei canoni e un pasticcio commesso dai tecnici

PESCARA. Ci sarebbe un pasticcio commesso cinque anni fa dai tecnici del Comune dietro la vicenda di Eriberto chiuso. A rivelarlo sono stati ieri fonti dell’ente, che hanno ricostruito l’intera storia del ristorante dei vip in stato di abbandono dal 2008. Un errore avrebbe generato un debito di ben 180mila euro per il mancato pagamento dei canoni per la concessione demaniale.

Un pasticcio che ha bloccato di fatto l’acquisizione del ristorante da parte Anna Di Giambattista e Gianni Di Francesco, titolari del Tartarughino, cioè della spiaggia e dei campi da tennis del glorioso stabilimento appartenuto a Eriberto Mastromattei, figura storica di Pescara, scomparso il 20 ottobre del 2008.

Secondo quanto hanno raccontato alcuni tecnici del Comune, il problema che ancora non è stato risolto viene fuori proprio in quell’anno, quando Di Giambattista e Di Francesco, titolari del Tartarughino, acquisiscono la struttura dal gruppo Stefanino Stefanini. I nuovi proprietari presentano al Comune richiesta di rinnovo del subingresso nella concessione. «Sarebbe bastato il rilascio di un nulla osta», fanno presente fonti del Comune. La pratica viene avviata lo stesso, ma la procedura per il rilascio della subingresso viene bloccata perché il Comune presenta un diniego sulla base di un rapporto stilato dall’Agenzia delle dogane in cui risulterebbero abusi edilizi. Così, il rinnovo della concessione, anziché essere intestata agli imprenditori, viene fatta firmare dal gruppo Stefanini. «Nel 2010, i Nas chiudono la struttura perché non avrebbe regolarizzato il subingresso», dicono in Comune. Ed è al vecchio proprietario che i tecnici si rivolgono per chiedere il pagamento dei canoni di concessione. Ovviamente, il gruppo si sarebbe rifiutato non essendo più proprietario della struttura. Il debito accumulato sale così a circa 180mila euro, di cui 40-50mila di canone base e 130mila di pertinenze commerciali. Nel frattempo, esplode un contenzioso tra il vecchio e il nuovo proprietario che ancora non si risolve.

Ora, però, la situazione sembra giunta ad una svolta. L’amministrazione comunale è intenzionata a recuperare l’intero debito accumulato dal 2010 e iscritto a ruolo. Gli uffici avrebbero già fatto richiesta di un parere all’Agenzia del demanio sull’entità della somma da richiedere. «Se entro un mese non si procederà al pagamento», avvertono gli uffici dell’ente, «avvieremo la decadenza della concessione».©RIPRODUZIONE RISERVATA