Fabbrica di fuochi esplosa, controlli a tappeto a Pescara nei negozi di botti e petardi

Verifiche e controlli anti abusivi dopo la tragedia di Città Sant'Angelo costata la vita a quattro persone

PESCARA. Controlli a tappeto in tutti i negozi e le piccole aziende di Pescara in cui si vendono o comunque confezionano fuochi pirotecnici. È la decisione del Comune all’indomani della tragedia di Città Sant’Angelo in cui hanno perso la vita quattro componenti della famiglia Di Giacomo, titolare della fabbrica di fuochi d’artificio esplosa. Una ditta sicura, descritta dagli stessi inquirenti come «perfetta» dal punto di vista della sicurezza e che, proprio per i suoi requisiti, era stata scelta anche come deposito giudiziale. Tuttavia, il sindaco Luigi Albore Mascia ha deciso, come dice, «di serrare le fila a Pescara effettuando verifiche suppletive rispetto a quelle già di routine». A coordinare la fase dell’operazione sarà il maggiore Matteo Silvestris, responsabile del Nucleo commercio. Si annuncia, quindi, un’ondata di controlli straordinari su tutti i negozi e le piccole aziende dove si commercializzano, soprattutto, i fuochi pirotecnici che vanno maneggiati con cura, custoditi in luoghi freschi e asciutti e isolati rispetto ad altri materiali infiammabili. I controlli partiranno dai negozi che si trovano in locali al pianterreno di condomini dove l’attenzione dovrà essere massima perché, come illustra il sindaco, «va evidentemente tutelata la sicurezza dei cittadini che vivono, abitano e dormono in quei palazzi. Ma la nostra preoccupazione», prosegue Mascia, «non si limita alla legalità o comunque alla vendita di materiali con bollino certificato della Comunità europea ma punta anche sul dove e come vengono conservati tali materiali tra gli scaffali. E la sicurezza è garantita se si rispettano le regole e le norme». I controlli partiranno con un censimento delle attività esistenti tenendo presente che alcune hanno un’apertura stagionale, ossia sono particolarmente operative in inverno.

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